Lapis and Notes



Lapis and Notes


Post Scriptum:

Welcome.
(To the Jungle).

"Gli svedesi hanno capito quello che la Scavolini ancora no. Ovvero. Che la gente comune ha 40 mt quadri per farci stare un letto, una cucina e un water. E ha sempre sognato la penisola. Poi si è ridimensionata, nel momento in cui ha realizzato un fatto.
Che i sogni si pagano al metro quadro".







venerdì 17 dicembre 2010

Cose che (non) avrei voluto sapere.

1. Che il tempo è una merda. Ti prende per il culo appena può, inutile quindi constatare che la frequenza si avvicina al "molto spesso". Prendi una tua fotografia di quando avevi all'incirca 6 o 7 anni: riesci a ricordare cosa è successo nel frattempo, con una certa precisione storica, con un certo ordine? Bè, io no. Non so dove cazzo sono stata e che cosa ho fatto nel frattempo che sono diventata 29enne. Potrei ricostruire all'indietro di qualche anno, uno o due, ma non di più. Con l'aiuto delle fotografie potrei uno sforzo ulteriore e arrivare fino a tre o quattro. Un po' sfuocati probabilmente.
Credo che ogni colpa sia imputabile al tempo che passa. E' un perfetto capro espiatorio, di quelli che non sbagliano un colpo. E questo è il motivo per cui abbiamo un rapporto di odio-amore abbastanza reciproco.

2. Che ci sarà sempre, dico sempre, in ogni circostanza, qualcuna/o che è più figa/o di te, più brava/o di te, più tutto di te che riesce a fare quello che tu-invece-no. E ti farà sempre incazzare da morire. E starai sempre un po' a roderti il fegato. Anche se te la racconterai. Anche se farai come la volpe, che l'uva, alla fin fine, magari non è poi così matura. Anche se ti dirai che non è poi tutta sta roba eccezionale.
Ora, il ligio dovere femminile mi imporrebbe di scatenare le più funeste ire dell'inferno in fatto di invidia (se il soggetto dell'incazzatura è donna - e se la donna è pure una gran figa è morta) e in fatto di ammirazione (se il soggetto è uomo - e se l'uomo è pure un gran figo sei morta tu, ammiratrice eterosessuale, annegata in un mare di bava). Poi pero' penso e mi dico che l'invidia non serve a un cazzo, meglio l' ammirazione, che è un po' più costruttiva (what a fucking diplomacy!),  anche se il soggetto in questione è donna, quindi più faticosa, l'ammirazione. Magari capisci come fa, ti fai rivelare qualche segreto.
E se proprio non dovessi riuscire nell'impresa, niente, sfidala a Twister. Chè ognuno ha i suoi punti di forza (te li chiedono sempre ai colloqui, bisogna stare pronti con esempi pratici. Anche se, spesso, racconti le prime tre stronzate che ti saltano in mente, che non ti riguardano assolutamente, ma c'hai da venderti bene).
3. Che la classifica dei libri "più letti" generalmente include libri che fanno cagare. O meglio, quelli che piacciono a un sacco di gente che legge solo quel libro lì, fino al Natale successivo, quando la zia, stanca di regalare il solito pile in acrilico infiammabile color kaki, provvederà prevedibilmente a regalare il Sequel "Cotto e mangiato", assieme a "3 metri sopra al cielo" (così potrai dire alla tua/o fidanzata/o "io per te muoro", mentre le/gli prepari una frittatina con le uuuuuòva. Grazie zia, come farei senza le tue idee strepitose).
Ps. Dev'essere, questo, il primo Natale in cui non vedo nelle vetrine delle librerie un libro di Fabio Volo. Non succedeva dal 2001.
Pps. La Bignardi però la salvo. Anche se c'ha il Karma pesante. E poi è sposata con una penna geniale, Luca Sofri.
4. Che a 13 anni bisogna giocare con le bambole. Che sennò, ti si prospetta una adolescenza difficile. O ti si blocca la crescita. O diventi cieco. Una delle tre. C'è una cosa che mi turba: io a 13 anni stavo ancora giocando con Barbie e Ken (interrogandomi sulle dubbie dinamiche dei loro presunti accoppiamenti, in quanto a conformazione genitale mi sembravano pressochè identici).
Ai ai miei tempi, avere 13 anni stava a significare che la cosa piu' scandalosa che ti capitava di fare con "uno dei maschi" era il gioco della bottiglia. La lingua era opzionale. Quella era ancora un casino, c'era da capire la tecnica corretta, per fare il tutto come doveva essere fatto.(A parte la Zoccola della scuola, della quale sentivi fantasiose leggende - quasi sempre corrispondenti alla verità - che si sarebbe portata con sè fino ai trent'anni e oltre: lei la lingua ce la metteva, e non solo. Guadagnando posizione stabile nell'immaginario erotico maschile. Immaginario da gabinetto, per la precisione).
Dopo aver letto "100 colpi di spazzola" (sì, lo so, era in classifica "i più letti": ma volevo vedere fino a dove arriva una 14enne di oggi, anni luce dai miei tempi - quelli in motorino sempre in due, al massimo una cannetta, anni dove il balletto più ridicolo della storia era quello di Mauro Repetto in Nord Sud Ovest Est). Ho capito, dopo le prime 3 pagine, che le cose sono cambiate: Melissa P non va in motorino in due, non balla gli 883 e non canta "Io Vagabondo" al Parco di Roncolo: si fa scopare da una quantità infinita e indefinita di esseri umani. Amico, amico dell'amico, amico del fratello, cugino e amico del cugino, insieme anche all'altro, amico dell'amico del cugino. Non ricordo se tutti insieme o in separata sede. Un bordello. Roba da perdere il conto (con l'aiuto efficace di qualche LSD). Sotto a chi tocca.
Ora, non è moralismo bacchettone il mio, ma dico, un minimo di significato al sesso bisogna pure darglielo, no!? E a 14 anni non ne sei in grado, non ne hai una minima consapevolezza. Soprattutto se sei donna, devi salvaguardare la tua vagina (uso il termine scientifico) da queste mancanze, chè il prezzo da pagare è un pochino più alto: se ti va bene, ti invischi in quella questione vecchia come il mondo-  lei troia/lui il figo della situazione (vabbè, questo pazienza, al massimo ti becchi un soprannome allusivo o una qualche occhiatina di quelle che sanno fare solo coloro che sanno i fatti - per questo le donne adorano gli uomini discreti). Se ti va male, è perchè sei convinta di poter conquistare un uomo (solo) così. E darla via random è uno dei più grossi deterrenti per La Conquista. Quello che ti piace davvero potrebbe aversela a male, se ti fai anche il suo migliore amico o suo fratello. Sai com'è.
Se hai 14 anni e ti capita davanti Damon Albarn cancello tutto ciò che ho scritto nel punto numero 4. Per  ipotetica coerenza.
5. Che le donne, tra di loro, faticano a trovare momenti ludici di rude aggregazione, di impatto fisico e sensoriale: essendo sempre di umore incazzato-metereopatico-lamentoso, con natura tendenzialmente vittimistica, non capiscono che basta veramente poco per divertirsi, tra donne, insieme. E il massimo della gratificazione a fine giornata potrebbe essere qualcosina di più che l'ultima puntata di Sex & The City.
Gli uomini hanno il Bar, la partita di calcetto, di tennis, di Risiko, di subbuteo, il poker, il fantacalcio, le prove con la band, il fancazzismo, ProEvolutionSoccer, la birra. E non si trovano balle. Sono appuntamenti che non si possono perdere, cascasse il mondo.
Le donne insieme fanno shopping,  la cena di Natale e il corso di pilates. Cheppppalle.
Dove non c'è prole a cambiare le priorità, se le donne si mettessero in un bel gruppetto a organizzare qualcosa di divertente che non sia solo l'addio al nubilato della futura sposa, ma anche qualcosa di fondamentalmente più ignorante e inutile, il mondo sarebbe un luogo migliore. Noi, io e le mie amiche, andando a fare rafting, per esempio, abbiamo contribuito alla salvaguardia del pianeta. Nel vademecum inserisco: divertirsi, non rompere/rsi i coglioni e - se il gruppetto di donne guarda Beautiful - seguire gli uomini, che con loro ci si diverte sempre (vabbè, qui viene una battuta facile, ma non cambierò la frase. Ciò che scrive Melissa mi assolve da ogni rischio di eccesso). Anche allo stadio in giornata di derby, garantito.


Ps. Non c'entra niente, ma a proposito di diverbi uomo-donna, a me questa canzone, fa sempre molto ridere.

2 commenti:

  1. Una consolazione c'è:quella che in genere era la più troia della scuola oggi fa cagare...dev'esser stata tutta quell'attività che la sciupata!

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  2. ...Questo dimostra che esiste una forma di Giustizia Divina, che vede e provvede. Prima o poi i conti tornano.(E meno male!)

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