Lapis and Notes



Lapis and Notes


Post Scriptum:

Welcome.
(To the Jungle).

"Gli svedesi hanno capito quello che la Scavolini ancora no. Ovvero. Che la gente comune ha 40 mt quadri per farci stare un letto, una cucina e un water. E ha sempre sognato la penisola. Poi si è ridimensionata, nel momento in cui ha realizzato un fatto.
Che i sogni si pagano al metro quadro".







giovedì 13 gennaio 2011

A Caso/Ad Hoc.

In questo momento molto preciso ho una accozzaglia di robe confuse, anacronistiche, dislessiche, retro', attuali e pansofiche che vorrei esprimere. E sono, per la precisione:

- Avete presente gli Smiths. Ecco. Morrissey mentre canta "There is a light that never goes out". Ma porca troia, ma com'è? Non ci sono parole. Non saprei che dire. Ecco.

- Avete presente i Genesis. Ecco. L' album Selling England by the Pound. Bene. Canzone numero 3, dieci minuti di  "Firth of Fifth". Dieci minuti sublimi, in cui puoi tranquillamente dimenticare chi sei, oltre a qualsiasi coordinata spazio-temporale.

- Non condivido le critiche che alcuni quotidiani (non ricordo dove l'ho letto a dire il vero) rivolgono a Wikipedia: è vero, è incompleta, a volte fuoriviante e parziale ma è anche un grandioso esempio di collaborazione tra persone. Voi la vedete così spesso questa cosa sconosciuta che inzia con la C?

- Da circa una settimana ha aperto Baratto Matto , il primo swap-shop reggiano.
Va bene che non abbiamo Starbucks - disgrazia - ma, almeno possiamo barattare i nostri baracchini/orpelli/vestiti/accessori/adoratescarpeeccecc che non vogliamo più o che non avremmo mai voluto avere, ma che non-si-sa-come abbiamo. E non sappiamo che farcene. Senza bisogno di andare a Milano, nè a Londra (chè per quanto la Ryan sia low-cost, qualcosina viene poi di spesa comunque -considerata la sosta da Top Shop). Ma in via Squadroni 10, Reggio Emilia.
Sono già andata a portare tre mostruosi altarini, il quale loro ingombro nell' armadio mi era diventato insostenibile: sembravano così belli prima di comprarli.....poi....poi...non so che trasformazione sia avvenuta. Tipo quella dei Gremlins, circa. Non sono mai stati indossati, anzi, mi hanno sempre causato quel senso viscerale di repulsione, di schifo quasi. E un gran senso di colpa.
In conclusione: sono uscita dal negozio con un paio di orecchini vintage, un tubino firmato Maramotti e una t-shirt adidas run dry fit con cartellino, per le mie corse quotidiane.
Ecco, Fabrizia Catellani e Morena Saltelli possono redimerti dai tuoi peccati da Quarto girone infernale dantesco e via tutti i sensi di colpa (sembra lo spot del gelato vegetale, vabbè).
Fate girare questa news che c'è bisogno di fare-sapere, in modo che il negozio prenda piede. E poi, queste iniziative vanno premiate, altro che.


- Leggevo un articolo su la D di Repubblica a proposito del nuovo libro di Andrè Aciman, Notti Bianche: non l'ho ancora letto, ma ho intenzione di farlo.  E riporto un pezzo dell'intervista, che mi ha colpito particolarmente. Alla domanda - se l'amore romantico è una forma di dipendenza da curare - ogni uomo, ogni donna (sopra i 30/35 anni) e ogni essere con una percentuale elevata di cinismo nel sangue risponderebbe che sì, è una forma di dipendenza da curare. Aciman risponde, invece, così: "Certo, è una forma di dipendenza ma, a essere onesti, se ce l'abbiamo dovremmo anzi alimentarla (Eh?!! Sei matto...?!?!). Se sei fortunato, fortunato abbastanza da incontrare qualcuno che ti fa sentire completamente devastato (già qui, vallo a capire chi sarà e se mai ci sarà colui/colei che si aggiudicherà il titolo di devastatore) please, continua, alimenta questa dipendenza. Perchè non c'è nulla di più importante. Che importa se non riesci a concentrarti sul lavoro, non riesci a pensare in modo responsabile, purchè tu abbia trovato le stelle o abbia sentito questa roba primitiva della vita (non sono sicura di sapere di cosa stia parlando). Molti parlano della sicurezza della quotidianità, ma io ricordo che quando una cosa del genere accade è come una deflagrazione, e tu non vuoi che il fuoco si spenga. Non vuoi. Alla fine si spegne. Sfortunatamente." (Questo lo riconosce anche lui).
Comunque sia, vorrei tanto che Aciman avesse ragione.

- L'altra sera stavo riguardando Manhattan di Woody Allen e, come al solito - quando sono rapita da qualcosa di bello in modo imbarazzante - mi sono ritrovata con quella espressione da Pesce Lesso.
Sarà che amo Woody, sarà che questo film è un capolavoro. Sarà che ho sempre l'espressione da pesce lesso, anche quando non mi osservo - e quando non sono rapita da qualcosa di bello in modo imbarazzante, ma questo, ecco, questo spezzone sì che è.........
è.
Fate Voi.


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