Lapis and Notes



Lapis and Notes


Post Scriptum:

Welcome.
(To the Jungle).

"Gli svedesi hanno capito quello che la Scavolini ancora no. Ovvero. Che la gente comune ha 40 mt quadri per farci stare un letto, una cucina e un water. E ha sempre sognato la penisola. Poi si è ridimensionata, nel momento in cui ha realizzato un fatto.
Che i sogni si pagano al metro quadro".







lunedì 23 aprile 2012

L' Indicatore Retroattivo di Qualità.

 


Ci sono libri che sono belli sempre. 

E poi ci sono libri che sono belli sempre particolarmente ad Aprile.
Chè Aprile è un mese da classificare nella fascia dei mesi complicati, quelli che non passano tanto via lisci e indolori, come può essere, ad esempio, un Ottobre o un Marzo. Aprile no, è infimo.
Semplicemente per alcuni validissimi motivi. 
Perché porta con sé cambiamenti, fatiche.  E’ il mese degli armadi da cambiare, dei cuori da consolare, degli ormoni da controllare, degli ombrelli da aprire. Delle abitudini diverse, dei giri in bicicletta, della pelle bianca che inizia a tingersi, delle gambe e delle braccia da scoprire, delle riflessioni strambe sdraiati sulle panchine. E anche dei gelati (scusate, retaggio di un lontano Baglioni).

Ho capito che quando non riesco a cogliere quel segreto delle cose, quel qualcosa che non si può definire, momentaneo ed importantissimo, mi rammarico.   
Mi sfugge. E so che è quello il momento da ricordare, da imprimere nel cuore e nella testa. 
Quando mi sento lontana, spaesata, quando mi mancano alcune coordinate, ecco.
Quando sono nostalgica.

Non c’è forse felicità anche nella nostalgia? Anzi, non è forse la nostalgia un preciso indicatore dello spazio sentimentale lasciato da una felicità terminata (la felicità, nella sua essenza, per essere tale, è delimitata da un preciso inzio e un preciso termine) e pronto per essere riempito da un’altra felicità futura? 

Nostalgia, Definizione 
[Dal mio dizionario inventato]

La nostalgia è un fastidio generalizzato, sottile e perfettamente incastrato, difficilmente localizzabile in un punto preciso, che fornisce una misura, in termini di intensità, dell’importanza delle cose passate, agli occhi del cuore. Siano queste cose situazioni vissute, persone incontrate, luoghi visitati, momenti trascorsi impegnati a fare/dire/lottare/ con/contro qualcosa/qualcuno.  

Dove c’è nostalgia, c’è stata passione. Amore. Vicinanza. Affetto. Attaccamento. Felicità.  C’è stata la responsabilità di aver deciso di impiegare in un certo modo quella cosa che per comodità  di significato chiamiamo tempo, ma che in realtà è poi la VitaVeraVissuta.  Sul momento crediamo che quello che stiamo vivendo sia normale, sia qualcosa di ordinario, comunissimo, banale. 
Appena non possiamo più viverlo, eccola.  Arriva inesorabile a indicarci il Valore. E' un indicatore di valore, di qualità, di verità che funziona alla stregua di una specie di sistema immunitario delle emozioni, ed agisce in modo retroattivo. Perché noi, si sa, alle volte siamo distratti con le cose della vita. Non impariamo mai a prestare attenzione, e quando lo facciamo non è mai abbastanza e mai al momento giusto.  

La nostalgia,  in questo modo, definisce il significato del nostro essere nel mondo.
Come faremmo a sapere cos’è che abbiamo amato così tanto, senza nostalgia? O a cosa siamo stati così legati? A cosa abbiamo dato un significato e a cosa il nostro cuore ci ha chiamato a essere presenti con tutto noi stessi? 
Ci fornisce un aiutino. Facendoci soffrire un po'.

Attenzione a una cosa pero’.
La nostalgia, per essere sana e per garantire un corretto funzionamento del sistema immunitario delle emozioni, deve essere alternata dalla pienezza del presente e dalla progettualità per il futuro. Dai desideri, dai sogni di cui non possiamo avere nostalgia perché non sono cio’ che c’è stato e non c’è più, ma sono una delle possibilità verso cui abbiamo un dovere morale. 
Quello di farli accadere.   
Deve essere una nostalgia che si rinnova, indicativa di valore a cose diverse nel tempo.

Quando senti nostalgia,quando c’è quel fastidio affilato che preme, che schiaccia il cuore, arriva una consapevolezza.  E’ uno dei preziosi metodi analitici che ci hanno gentilmente concesso per guardarsi dentro, in profondità. 
Ed essere a conoscenza di aver  vissuto nel migliore dei modi.

Di aver vissuto con necessità, con urgenza.
Esattamente come abbiamo potuto, come abbiamo dovuto. 





"Nei corridoi del supermercato, studio sempre i carrelli delle persone, e immagino le loro colazioni, le loro cene, certe somiglianze con il loro modo di vivere. Ce ne sono alcune che fanno una spesa che farei esattamente così anch'io, una spesa che sottoscriverei.
 
Tutte le persone che non sono belle, o che sono brutte, poi quando le conosci diventano più belle, sempre.
 
La seguente frase con cui cominciavo qualsiasi tema a scuola: La questione storica, economica, filosofica, scientifica, politica e sociale del ventesimo secolo... E mi ritrovavo ad aver già riempito cinque o sei righe.
 
Quando mia moglie si mette una mia maglietta."

Momenti di trascurabile felicità, 
F. Piccolo

martedì 10 aprile 2012

Sull'impossibilità di diffusione della Solitudine.

Se mai mi chiedessero di esprimere qualche desiderio, di quelli base, semplici semplici, senza troppe pretese (e quindi dovrei escludere la pace nel mondo, i vaccini per certe malattie o cose di quella portata lì, per non farmi rispondere anche meno eh, i miracoli non li facciamo) avrei una richiesta in termini di minor affollamento generico nei luoghi di ritrovo/di passaggio delle persone.
Chè la gente, superati i 30 anni, non ce la fa più a reggere le spintonate invasive. I nervi saltano velocemente.

Ecco, chiederei poche cose, ma molto precise:

- I bar vuoti al sabato mattina, senza il terrore di non arrivare in tempo sull' ultima brioche alla crema.
- Le piste da sci aperte solo a un numero ristretto di persone, per smettere di evitare ostacoli e smettere di dover immaginare le creative traiettorie astrali di sciatori disseminati ovunque.
O almeno, divise per sciatori e snowboardisti.
- Le autostrade per il mare senza cantieri aperti e senza automobili in coda, nemmeno sulla A1 in Agosto.

E' che necessitiamo di ossigeno, di aria, di spazio vitale. Per creare, ridurre lo stress e smettere di telefonare uno sulle orecchie dell' altro, o bere il caffè del vicino per sbaglio, o suonare clacson o incazzarsi o disperdere energie.
Perchè se il tasso di natalità è sempre più basso siamo comunque troppi, nello stesso posto, lo stesso maledetto giorno di festa, Pasqua, Natale, Ferragosto, San Gennaro, Lorenzo e Valentino?

Ecco un buon motivo per fare colazione prestissimo, tipo alle 8 (poi tornare a letto), per andare a fare snow il primo dell'anno, oppure a Campiglio, su allo Stoppani, che sei solo tu fino alle nove e mezzo almeno, andare al mare in un qualsiasi Lido lontano da Milano Marittima e Riccione, e trascorrere Ferragosto a grigliare in cortile con telo, abbronzante e ghiaccioli fatti in casa.

Chè, se ti va di culo, si vedono anche le stelle cadenti.