Lapis and Notes



Lapis and Notes


Post Scriptum:

Welcome.
(To the Jungle).

"Gli svedesi hanno capito quello che la Scavolini ancora no. Ovvero. Che la gente comune ha 40 mt quadri per farci stare un letto, una cucina e un water. E ha sempre sognato la penisola. Poi si è ridimensionata, nel momento in cui ha realizzato un fatto.
Che i sogni si pagano al metro quadro".







giovedì 30 maggio 2013

Contabilità Esistenziale.



Quante volte, in una vita, finisce il Mondo?

Provo a contarle.
Sicuramente mi sfuggirà qualcosa.

Ogni volta che cambi lavoro, che cambi casa, che finisce un amore, l'ultima pagina di un libro, l'ultimo yoghurt nel frigo, quando qualche amicizia va a farsi benedire, l'esame di Maturità e poi quello di Stato, l'ultimo giorno di vacanza, di scuola, l'ultima birra della serata, l'abbraccio prima di andarsene, un sorriso che non ti è più dato ricevere, la carta vuota dell'hamburger più buono.
Etc periodico.

Ah, dimenticavo.
La Domenica sera finisce sempre il mondo.
Regolare.
Sempre.
Per tutti.
Puoi anche non ammetterlo ed essere sereno, la domenica sera.
Ma il mondo, incurante di quello che stai pensando o che stai facendo, finisce.
E ti manda un po' a fare in culo.
Che tu lo voglia o no.


E ricomincia sempre*, il mondo, quando succede che finisce (a meno che tu sia morto per davvero, nel senso fisico del termine).
E hai paura che sia un mondo più difficile, più brutto, che non sai bene se hai le competenze necessarie per starci dentro, tenere la testa fuori dall'acqua (magari, fosse solo acqua) e trovare il tuo ruolo.
Perchè, comunque sia, è un mondo diverso da quello di prima. Non sai se migliore o peggiore. Non ci è mai dato saperlo (a meno che tu sia Nostradamus o la Monanca di Dresda - che, per dovere di precisione, hanno poi previsto delle gran cazzate anche loro).
Quello che si puo' fare, il comportamento più saggio è (sarebbe) quello di iniziare una fase di conoscenza del nuovo mondo e di adattamento a quelle coordinate spazio-temporali che i nostri neuroni non riconoscono ancora.
Vedere l'effetto che fa, provare. Con la nostalgia del caso, con i rimpianti del caso. Ma anche con i sollievi, le nuove possibilità, il posto nel cuore e nella mente per qualcosa d'altro.
Serve il tempo necessario, il tempo che serve.

Il tracciato della vita è tendenzialmente a fasi di salita alternate a fasi di discesa. Si presuppone (è bello presupporre, ma è facile che sia così secondo la mia 31enne esperienza del vivere) che dopo una gran faticata, dopo un gran dolore, una soffereza, le cause avverse, le tempeste di maggio e del cuore, arrivi un momento per riposarsi. Per tirare il fiato, vivere, adattandosi a quel cambiamento di cui sopra, facendolo proprio e trovando dei nuovi punti di vista, dei diversi modi di vedere il nuovo mondo che ci sta capitando.
E quanto più è funesta la salita, quanto più sara' probabile una salda consapevolezza, una più alta soglia di crollo.





Ce lo hanno insegnato fin da piccoli, quando non volevamo la canottiera di lana. O quando volevamo mangiare con le mani sporche.

"Quel che non uccide, fortifica".

Da qui il postulato:

"Il nuovo mondo di tutti i giorni, quando non ti uccide - e tu puoi fare in modo che non - fortifica".

(Cerca riparo, cerca di proteggerti, sorridi come se avessi una paresi, cerca qualcuno che anche solo per qualche istante condivide con te la salita e ci si puo' abbracciare forte quando viene da piangere, che - per quanto la fatica sia uguale - aiuta).


*In effetti, mi viene di opporre una certa resistenza all'utilizzo di quelle espressioni che si usano nel gergo giovanile adesso "comesenoncifosseundomani". E' inutile ostinarsi a fare qualcosa, a bere, per esempio, oppure a divertirsi fuori dagli schemi, in modi assoluti e infinitesimalmente programmati, giusto per il fatto che un briciolo - seppur minimo - di coscienza infilata tra sinapsi aggrovigliate e quel che resta dell' anima dovrebbe portare a riconscere che ci saranno delle ovvie e nefaste conseguenze.
Il giorno successivo. Il Domani, appunto.
Proprio quello che noi pensavamo non sarebbe mai arrivato.

E invece, toh. Eccolo.
E stai piuttosto di merda.

(L'esperienza insegna che il Domani arriva - la probabilità è alta, insomma - e che faresti bene a tenere dei Moment e degli Oki nel cassetto del comodino).


 
 

venerdì 24 maggio 2013

Dati di fatto. (Da una analisi sperimentale).



Gli Svedesi hanno capito quello che la Scavolini ancora no.
Ovvero.

Che esistono dei singòl con 50 mt quadri* calpestabili a disposizione.
In cui fare entrare un letto, un divano e un water.



*Da piccola sognavo una cucina con la penisola.
Poi, dal momento in cui ho capito che i sogni immobiliari si pagano al metro quadro - con Iva e Imu -  sono diventata grande, insomma, ed è successo che li ho ridimensionati, i sogni.

(Pure il piano cottura).


venerdì 17 maggio 2013

Blasfemia (una particolare accezione di).

Si parla dei cambiamenti, del nuovo governo, dei tagli sull'editoria, della crisi che non si risolverà a breve, del debito pubblico, del tasso di disoccupazione, del fatto che ci sono da trovare i soldini per  le riforme, insomma, di tutte queste cose che possono essere categorizzate alla voce Tragedie Attuali Quotidiane.

Sono momenti critici.
Difficili.
Momenti di grande incertezza per il Futuro.
Dove anche i valori umani sono messi in discussione.
Momenti che vedono poi anche Tragedie Attuali Minori.

Per esempio. Passino le decine di social network, passi Belen, Ruby e Barbara d'Urso, passi il ritorno della  zeppa, passi Mark Zuckerberg, i tatuaggi da spiaggia, le Crocs, passino tutti quelli che insegnano a fare cucina in tivvù senza sapere che la gente comune ha 4 minuti e 37 secondi netti per cucinarsi un pranzo, passino la sigaretta elettronica e il sushi, passi anche Fabio Volo.
E anche il cellulare all'esame di maturità, via.

Ma questo no.


Bisogna stare pronti a parare i colpi della vita.

giovedì 16 maggio 2013

Priorità Assolute e Relative.

Domani.

(Sottotitolo)
COSE DA FARE:

Domani ci provo, ad ascoltare l'ultimo dei Daft Punk e l'ultimo di Elio (nonostante conosca solo due canzoni dei primi e sia affezionata ai singoli della vecchia guardia come Tapparella, Pipppero e Ti amo campionato, dei secondi).
Domani inizio "La profezia dell' Armadillo" e termino "Storia delle cause perse".
Domani salvo ogni 5 minuti tutto ciò che scrivo (magari inizio da oggi).
Domani mi ricordo di prendere l'ombrello*, dovesse piovere, vai a sapere.
Domani inizio a  guardare trasmissioni come "The Voice", Santoro, Floris e Gabanelli. Magari anche Vespa, se mi avanza del tempo.
Domani rispolvero tutta la gerarchia dei Cavalieri Jedi e il lato Oscuro della Forza, dovesse servirmi, vai a sapere.
Domani provo a non uccidermi con una tavola con le rotelle sotto. Provo a guarire dalle vertigini. E a rispondere al cellulare senza dire "Pronti".
Domani provo a cucinare cose considerate commestibili dal 51% delle persone che conosco, almeno (una sostanziale maggioranza fa la sua differenza).
Imparo anche a giocare a Risiko (questa affermazione richiede un margine più ampio di trattativa con me stessa).
Domani progetto IL futuro. Vabbè, almeno l'estate. Almeno, butto giù una bozza. Almeno (che sia passibile di cambiamento con una frequenza non inferiore alle 48 ore).
Domani imparo una nuova funzione di Excel, dovesse servire per calcolare qualche nuovo aumento delle tasse sul lavoro, sul carburante o sulla casa, vai a sapere. (E imposto la percentuale dell' IVA sul 22%).
Domani mi metto in pari con il programma di Yoga e medito su come Valeria Marini abbia potuto partecipare al mondo dello spettacolo cantando e ballando (non voglio sapere altro). E Fabrizio Corona intercettando e ingravidando. (In tutta onestà, preferivo quando in Tivvù davano Heater Parisi - che di ballare era capace, e Marisa Laurito con la pubblicità - peraltro poco attendibile stando ai risultati - del Bogumil).
Domani guardo le nuove tavole da snow. Dormo di più. Bevo di meno. E smetto di comprare qualsiasi cosa che vedo su E-bay. (Tranne la tavola, appunto).
Domani faccio la dieta e cerco il coraggio di indossare un costume da bagno (che non sia quello olimpionico che, comunque vada, è sempre il peggio del peggio. Con il sempiterno esonero delle taglie 38).
Cerco i vecchi diari, in cui è scritta la mia storia. L'elenco dei libri letti (il primo, nel 1996, credo fosse "Jack Frusciante è uscito dal gruppo"), dei viaggi fatti. Delle cose scritte per ricordare i momenti belli. Le cose belle. Le persone belle.
Domani corro fino a che i muscoli fanno male e provo a fare la scheda nuova. Provo. Riprendo a giocare a calcio, che è sempre molto divertente (soprattutto in attacco).
Domani respiro con calma, osservo e cerco di stare informata su quante più cose possibili.
Domani è un nuovo giorno (di un mese che crea tuttora dubbi sul fatto se sia Maggio o Novembre).

Domani pero'.

Intanto, domani vado al mare*.


[*nell'assoluto delle affermazioni sopra riportate queste due sono quelle che più corrispondono alla Verità Personale e Soggettiva].




.
"Non c'è niente, dico niente, nel mondo animale, minerale e vegetale, proprio niente, che mi abbia mai fatto tanto imprecare quanto il Game Boy". (Zerocalcare).

Non c'è niente da fare.
Il Passato, in un qualche modo, mi rassicura sempre.
Mi sembra una ottima pensata per iniziare a progettare il Futuro.

(Da domani pero').