http://www.mymovies.it/film/2010/lozioboonmeechesiricordaleviteprecedenti/trailer/
Lo zio Boonmee che si ricorda le vite precedenti, il film del thailandese Apichatpong Weerasethakul vincitore dell' ultima Palma d' oro al festival di Cannes è di difficile comprensione e di impossibile interpretazione, a mio avviso. In sostanza, ho capito veramente poco-e-niente di questo film: mi viene il dubbio che non ci fosse proprio nulla da capire. Lento, anzi immobile, ipnotico; le scene e la costante atmosfera rarefatta descrivono come un tutt' uno (un po' troppo olistico): uomo-natura-animali-anime-cosmo-grotta-acqua. Al limite dell'antropologia.
Una prova difficile da superare è il fantasma del figlio-scimmia. Ecco, qui, in modo molto spontaneo, ti viene in mente il Safari Africano di Gardaland. Poi, capisci che devi innalzarti a un piano metafisico se vuoi continuare a vedere il film. Reincarnazione, tema del viaggio e del finale ritorno al Tutto, rappresentato allegoricamente dalla caverna-utero. Una fatica disumana, seguire un filo logico che non esiste.
Epica la scena dell'accoppiamento della donna con il pesce-gatto. Fortuna che siamo in Oriente e questo gesto non rientra nelle apologie morali: qui viene detto, meno volgarmente, "compenetrazione delle anime". Meno male, per un attimo ero rimasta perplessa. Sospiro di sollievo.
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