Lapis and Notes



Lapis and Notes


Post Scriptum:

Welcome.
(To the Jungle).

"Gli svedesi hanno capito quello che la Scavolini ancora no. Ovvero. Che la gente comune ha 40 mt quadri per farci stare un letto, una cucina e un water. E ha sempre sognato la penisola. Poi si è ridimensionata, nel momento in cui ha realizzato un fatto.
Che i sogni si pagano al metro quadro".







martedì 18 novembre 2014

Highway to Hell. (Take me down to the Paradise City).

Quasi niente crea così complicità come un viaggio in macchina. Se i passeggeri sono ben predisposti a, ovviamente.

E' il tempo del viaggio, oggettivo, a scandire il tempo della vicinanza fisica (forzata) e dell'eventuale scambio comunicativo - più o meno superficiale - da questa facilitato.
Il viaggio in macchina insieme permette di aprirsi, ma anche di chiudersi e dormire. O telefonare. O restare persi nei propri pensieri. O ancora, cantare.
Mi ha permesso spesso di farmi conoscere e di conoscere, di ascoltare e raccontare. Di chiedere, essere curiosa e conseguentemente anche di soddisfare le mie curiosità sul passeggero/i in questione. Favorisce l'intimità, la conoscenza reciproca. Le confidenze.
Attraverso la vicinanza forzata che non prevede disturbi esterni di sorta, senza la possibilità di deviare quel perfetto "qui e ora" che alle volte amo fare, in quel preciso istante, accade che si sviluppa un articolato quanto complesso chiedersi e rispondersi reciproco, raccontarsi come si vede la vita e quelle cose delle esperienze passate che stanno sotto la voce Cazzate Immense ma che, alla fine, rifarei. E comunque cose facenti parte di me, ergo concrete. Scelte e volute. A volte con leggerezza, a volte con serietà estreme.
In un tempo che diventa flusso e in uno spazio che diventa intangibile perchè in costante cambiamento sento la sensazione di essere al di fuori delle leggi del Mondo. Le più segrete confessioni  assumono un diverso aspetto, sembrano più leggere, eteree, impersonali. Svincolate dalla "transitorietà" dello spazio-tempo e quindi forse mai accadute.
Lo spostamento costante alleggerisce le cose raccontate disperdendole nell'etere e lasciandomi più pulita, più innocente.
Favorisce anche la conoscenza, mi sento in diritto di poter chiedere quasi tutto con talune persone. Sento che ciò che viene detto in quella macchina, in quel viaggio, resterà circoscritto proprio lì. E' un momentaneo levarmi le maschere dei ruoli della vita, essere quella che sono, farmi male, espormi, conoscere meglio, dare consigli, ascoltare, farmi provocare e provocare a mia volta.

Ho capito che quando mi interessa una persona, da un punto di vista intellettuale soprattutto, il viaggio in macchina è ciò che più avvicina alla possibilità di apertura e scambio veri, spontanei. Ci si rilassa di più, non è necessario sempre guardarsi negli occhi (per forza di cose), si può riflettere di più e le pause del discorso sono più lunghe. Si possono vedere splendidi paesaggi, tramonti, montagne e stelle. Bufere e acquazzoni.
E' essere se stessi starsene lì, seduti sul sedile.
Offre anche vanitose possibilità di farsi guardare e di farsi belli agli occhi del passeggero (se si sta guidando) nel caso fossero in atto eventuali fasi di corteggiamento.

Quindi, ecco, nel momento in cui volessi davvero conoscere qualcuno sarebbe necessario farci un viaggio in macchina.  Abbastanza lungo.
Altro che cene o aperitivi, dove il rischio di banalità e di imbarazzi è più alto. Dove dobbiamo studiare di più le mosse, le parole e le strategie. Dove i clichè abbondano e irretiscono i neuroni, c'è chiasso e distrazione continua.

Al massimo poi, chessò, un caffè e un muffin in Autogrill alle 2 di notte. 
Perfetto.







mercoledì 29 ottobre 2014

Cronologie di Lettura. (17 anni di).

Mentre spulciavo un po' di scatoloni ho trovato tutto il bel malloppone dei quaderni che mi hanno portato in giro dall'adolescenza ad oggi (sì, l'età "adulta", ma non lo volevo scrivere).
Quaderni zeppi di robe scritte, personali, biografiche, copiate, tratte da, citazioni, pensieri, idee, nostalgie, cose varie ed eventuali e un elenco preciso e dettagliato nel tempo dei libri che ho letto.

1. Lo ammetto, sì. Ho letto Coelho e compagnia. Ma ero giovane, molto giovane.
2. Ho inserito in elenco tutti i libri universitari per darmi un tono più culturale.
3. Questo elenco è pieno zeppo, a ben vedere, anche di libri di merda. Pur sempre libri, però.

Metto le mani avanti.
 
1997.
Jack Frusciante è uscito dal gruppo, Brizzi
Il Piccolo Principe, A. De Saint Exupery
Tristessa, J. Kerouac
Post Office, C. Bukowsky
Il Gabbiano Jonathan Livingstone, R. Bach

1998.
Lennon Bugatti Guevara, Brizzi
Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare, L. Sepulveda
Racconti del sabato sera, A. V.
Pulp, C. Bukowsky
Il Ponte sull' eternità, R. Bach
Bastogne, Brizzi
La vita dopo Dio, Coupland
I quasi adatti, P. Hoeg
E morì con un felafel in mano, Birmingham
Come un romanzo, D. Pennac
Stranalandia, S. Benni
Lucertola, B. Yoshimoto
Tsugumi, B. Yoshimoto
Il vecchio che leggeva romanzi d'amore, L. Sepulveda
Sonno profondo, B. Yoshimoto
Due di due, A. de Carlo
N.P. , B. Yoshimoto
Di noi tre, A. De Carlo
Altri Libertini, P. V. Tondelli
C'è nessuno, J. Gaarder
Destroy, I. Santacroce
Ma tu lo sai che è impossibile? P.I.Taibo II
Incantesimi, L. Ferri
Signori bambini, S. Benni
I giochi della notte, S. Dagerman
Il mondo di Sofia, J. Gaarder
L' enigma del solitario, J . Gaarder
La profezia di Celestino, J. Redfield
Arcodamore, A. De Carlo
Full of life, J. Fante
Sogni di Bunker Hill, J. Fante
Il giorno in cui camminammo sulla Luna, D. Guterson
Sulla sponda del fiume Piedra mi sono seduta e ho pianto, P. Coelho
La strada per Los Angeles, J. Fante
Quell'anno a Madrid, D. Chavarria
Sly, B. Yoshimoto

1999.
Luminal, I. Santacroce
La prima sorsata di birra, P. Delerm
L' Alchimista, P. Coelho
Uno, R. Bach
Il candido o l' Ottimismo, Voltaire
Il destino come scelta, T. Dethlefsen
Verrà la vita e avrà i tuoi occhi, Ockayovà
Tre ragazzi immaginari, Brizzi
L'essenziale è invisibile agli occhi, Ockayovà
Il Manuale del Guerriero della Luce, P. Coelho
Castelli di Rabbia, A. Baricco
Le distese del cielo, I. B. Singer
Alta fedeltà, N. Hornby
Lo scafandro e la farfalla, J.D.Bauby
Messaggio per un'aquila che si crede un pollo, de mello (si, l'ho letto. Confesso)
Oceano Mare, Baricco
City, Baricco
Amrita, B. Yoshimoto
Tokio Blues, Murakami
Il bar celestiale, Youngholm
Va dove ti porta il cuore, S. Tamaro
In tempo per il cielo, Romagnoli
Anima mundi, S. Tamaro
Per voce sola, S. Tamaro
Un ragazzo, N. Hornby
Sorelle d' estate, J. Blumes
Requiem per tre padri, Ockayovà
Veronica ha deciso di morire, Coelho
L'ultima amante di Hatchiko, Yoshimoto

2000.
In uno specchio, in un enigma, J. Gaarder
Nel momento, A. De Carlo
Una stanza tutta per sè, V. Woolf
Nietzsche e la filosofia del 900, Ferraris
La morte a Venezia, T. Mann
Il Piacere, D'Annunzio
Il Fu Matia Pascal, L. Pirandello
Miti e coscienza del decadentismo italiano, Salinari
Il Ritratto di Dorian  Gray, O. Wilde
La poetica del decadentismo, Binni
Honeymoon, Yoshimoto
Il mago dei numeri, Enzensberger
Il portico, Delerm
L' immortalità, M. Kundera
Il Diario di Bridget Jones, H. Fielding
Demian, H. Hesse
L' insostenibile leggerezza dell' Essere, Kundera
Fidanzata in coma, D. Coupland
Il sorriso di Buddha, A. Videha
Ansia ed angoscia, A. Le Gall
Il destino come scelta, Dethlefsen
L'essenziale è invisibile, Drewermann
Come Proust può cambiarvi la vita, A. De Botton
 Il Diavolo e la signorina Prymm, Coelho
Psicoanalisi e morale in Freud, Lambertino
Manuale di Sociologia, G.A. Gilli

2001.
L'uomo che si innamorò di un orso bianco, R. U. Akeret
La memoria degli anziani ticinesi alla fine del secolo, Padovani
Manuale di Psicologia Generale, Sirigatti
Apprendimento e memoria, P, Moderato
Apprendimento e organizzazione dell' esperienza, P. Moderato
La scienza della Personalità, Pervin
L'indagine della Personalità, Galeazzi Franceschina
I test di personalità, Sanavio Sica
Performance Improvement, Oggioni Rolandi
Agnes, P. Stamm
Platone è meglio del Prozac, Marinoff
Crazy, Lebert
L' attore americano, R. Campo
Mai sentita così bene, R. Campo
Psicologia sperimentale, Guigan Frank
Introduzione alla psicologia, Storia e motodi. Parot Richelle
Il pieno di Super, R. Campo
Il Dottor Niù, BEnni
Fango, N. Ammaniti
Ti prendo e ti porto via, N. Ammaniti
I love shopping, S. Kinsella
Via dal nido, R. Bach
Io non ho paura, Ammaniti
Pura vita, A. de Carlo
Principi di biologia, Cambpell (...maledetto!)

2002.
H/H, Yoshimoto
Vorrei che da qualche parte ci fosse qualcuno ad aspettarmi, A. Gavalda
Barnum, A. Baricco
Barnum 2, A. Baricco
Registro di classe, Onofri
Mai piangere sul latte versato, Weir
Aveva piovuto tutta la domenica, P. Delerm
Il portafortuna della felicità, P. Delerm
Test per la scuola, Passolunghi e De Beni
Teorie dello sviluppo psicologico, Miller
La comprensione dello sviluppo, Cowie Blades
4 cose sugli uomini che le donne dovrebbero sapere, De Angelis
Sono una ragazza meravigliosa, E. Wurtzel
Esercizi d'Amore, A. de Botton
Per un'apocalisse più svelta, A. Busi
Cazzi e canguri, Busi
Sarah, J.T. Leory
Manuale di psicologia dinamica, Stella Zavattini
Storia della psicoanalisi, Vegetti Finzi
Introduzione al pensiero di Bion, Grinberg
Narrazione e Psicoanalisi, Arrigoni Barbieri
Freud con antologia freudiana, Musatti
Adam's family, Rawster
Benzina, Stancanelli
Manuale di Psicologia Sociale, Arcuri
Sè e identità, Mancini
Processi di pensiero e dimaniche sociali, Polmonari
Gli scrittori inutili, E. Cavazzoni
Capire i sentimenti, V. Slepoj
Il piacere di soffire, A. De Botton
Fondamenti anatomo-fisiologici dell'attività psichica, Khandel


2003.
Il delfino, S. Bambaren
Il guardiano del faro, S. Bambaren
Principi di Neuroscienze, Schwartz e jessel
Lezioni di fisiologia del sistema nervoso, Rizzolati
Conversazioni, storie, discorsi, Ramazzi
Comunicazione e condizione umana, Pearce
Verso un'ecologia della mente, G.Bateson
Pragmatica della condizione umana, Beavin e Jackson
Perchè le donne non sanno leggere le cartine e... , Paese
Desideri, S. Minot
L'amore dura tre anni, Beigbeder
La piccola ombra, Yoshimoto
Animal Tropical, P.J. Gutierrez
Rapimento, S. Minot
Panta Rei, De Crescenzo
L.a. Woman, Yardley
Felicità, Ferguson
L. 26900, Beigbeder
I gruppi sociali, Speltini Palmonari
La forza delle idee, Doise
Invidividui dominanti, gruppi dominati, Lorenzi Cioldi
Sola? A. Appiano
Stato di eccitazione, Hawke
Undici minuti, Coelho
Ci vediamo da Ruby, Davis
La testa ben fatta, Morin
Follia, P. Mc Grath
100 colpi di spazzola prima di andare a dormire, Melissa P (un intermezzo, in tutta questa cultura, passatemelo)
Orientamento scolastico e professionale, Venini
Orientamento in età volutiva, Castelli
Alla ricerca della felicità: il viaggio di Harold, Lelord
Teorie dei test psicometrici

2004.
Quello che tua madre non ti ha detto e che avresti dovuto sapere, J. Gray
Marte e Venere in camera da letto, J. Gray
Clima organizzativo e comunicazione interna, C. Palumbo
La valutazione dei risultati della formazione, C. Palumbo
Psicologia della Salute, Benvenuti
Psicologia e Medicina, Banvenuti
Scusate se ho 15 anni, Trope
Piccola filosofia per non filosofi, Moser
Esco a fare due passi,  F. Volo (e vabbè. si. L'ho letto)
Questo è un gioco, Bateson
Mente e natura, Bateson
Abilità differenti, Fornasa Medeghini
I sette saperi, Morin
Autoefficacia nelle scelte
Puerto Plata Market, Nove
Girls, Kelman
Istant Love, Bianchini
Techniche dell'intervista e del questionario, Zammuner
Desiderabilità sociale e quiescenza, Roccato
Psicologia di comunità, Amerio
Manuale di Psicologia di comunità, Zani Palmonari
Costuire e valutare i progetti nel sociale, Leone Prezza

2005.
Baby Vogue, Felberbaum
Un indovino mi disse, Terzani
Il corpo sa tutto, Yoshimoto
La prossima volta, Levy
Se nessuno parla di cose meravigliose, Mc Gregor
Se solo fosse vero, Levy
Psicologia del lavoro, Sarchielli
Psicologia delle Organizzazioni, Depolo
Psicologia e sviluppo delle risorse umane, Levati Saraò
Il libro del mal d'amore, Iwasaki
Il Diavolo veste Prada, Weisberger
Il venditore di storie, Gaarder
Camilla e i vizi apparenti, Pederiali
Troppo Amore, A. Grandes
Giro di vento, Baricco
Le attrici, Stancanelli
Dieci cose che ho fatto che non posso pensare di aver fatto, Morozzi
Ti saluto filosofia, Malerba
L'era del porco, Morozzi
Il tempo di sognare, Arduino
Non buttiamoci giù, Hornby
Cosa ti aspetti da me? Licalzi
Ritrovarsi, Litt
Ti seguo ogni notte, Bianchini
Duro come l'amore, R. Campo
Margherita Dolcevita, Benni
Chiudimi le labbra, Arduino
Il lessico dell' amore, Salway
Blackout, Morozzi
Consigli di un gay agli etero per sedurre le donne, F. Minuit
Pshycofarmers, Adamo Benzoni

2006.
Le cose dell' amore, U. Galimberti
L'importanza di essere amati, A. De Botton
L'amore può durare?, Mitchell
Generations of Love, Bianchi
Perchè amiamo, Fisher
La pazza di casa, R. Montero
Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte, M. Haddon
L'arte di viaggiare, A. de Botton
Esercizi d'Amore, A. de Botton
Il cuore di tartaro, R. Montero
Il quoziente emotivo, Filliozat
L' abito di piume, Yoshimoto
Non è niente, Bernardini
La terapia delle coccole, P. Balestro
Ma le stelle quante sono, Carcasi
Lo sparo, Levy
L'identità, Kundera
Tutto il grillo che conta, Grillo (ancora non avevo capito eh)
La figlia del Cannibale, Montero
Stanza 411, S. Vinci
Gli armadi vuoti, Ernaux
Gente del Wyoming, Proulx
Prep, Sittenfeld
Un posto nel mondo, F. Volo
Il potere dei sogni, Sepulveda
Dorian, Self
Donne e topi, Gucci
Questa storia, Baricco
Non lasciarmi, Ishiguro
Zoo, Santacroce
In un batter di ciglia, Blink
Una famiglia particolare, Jardin
Lacune, Zanetti


2007.
Sono come il fiume che scorre, Coelho
Chi ha spostato il mio formaggio, Johnson
Lunatica, Arachi
Caos Calmo, Veronesi
Sono di legno, Carcasi
Come si fa, Battaglia
Le pillole di Aristotele, L. Marinoff
La camera blu, Paravicini
Una vita da lettore, Hornby
Lettino, Medeiros
Il ragazzo che apriva la fila, Grandes
Il pellegrino dalle braccia di inchostro, Brizzi
Cioccolata per due, Winston
L'economia delle cose, Varvello
Il nuovo senso della vita, Mosca
Molte vite, un'anima sola, Weiss
Crimini e farfalle, Cattaneo
Manuale di sopravvivenza per le donne che amano troppo, Kerner
La vergogna delle scarpe nuove, Nori
Ricordi di un vicolo cieco, Yoshimoto
L'uomo che mi lava, Maran
Sull'amore, Crepet
I movimenti remoti, Parise
Pornosnob: Diario di un'anti Bridget Jones
I segreti dell' amore, Lelord
Guardami negli occhi, Marugo
Amori Boomerang, Giglio Raganin

2008.
L'amore e le altre forme d'odio, Ricci
Un giorno questo dolore ti sarà utile, Cameron
Io no, Licalzi
Il mistero dell' innamoramento, Alberoni
Oggi mi va di sognare, Gavalda
Perchè gli uomini possono fare una cosa per volta, Paese
Un'ultima stagione da esordienti, C.Cavina
La casa dei gusci di granchio, M. Stella Conte
Senza santi in Paradiso, Testud
Le donne dovrebbero nascere con il libretto delle istruzioni, Marmelo
Chi ama torna sempre indietro, Musso
Tutto per una ragazza, Hornby
Love life, Kluun
Ti ho lasciato un messaggio sul frigo, Kuipers
La solitudine dei numeri primi, Giordano
Elogio della coincidenza, Schwarcz
Piccoli crimini nell'età dell'abbondanza, Kneale
Dove abitano le emozioni, Crepet
Una donna in bilico, Extebarria
Non avevo capito niente, Da Silva
Il matrimonio dei fiammiferi, Carroll
Firenze nera
E lasciamole cadere queste stelle, F. Timi
H, A. Ferrari
UN'inquilina particolare, E. Gucci
Sette uomini d'oro, Licalzi
La zona cieca, C. Gamberale

2009.
Gli esseri felici, M.G. Torrente
Durante, De carlo
Falli soffrire, S. Argov
La danza delle falene, P. Adams
Da un'altra carne, De Silva
Voglio guardare, De Silva
Il male e come trasformarlo, Pierrakos
Il bambino che non sapeva mentire, Hyland
Diario di scuola, Pennac
Quando le cose non accadono per caso, Richo
La sinfonia del tempo breve, Signorini
L'ultima lezione, Pausch
L' equilibrio degli squali, Bonvicini
Firmino, Savage
La grammatica di Dio, Benni
Se ti fermi ti innamori, Frescura
Colui che gli Dei vogliono distruggere, Morozzi
Amore, prozac e altre curiosità, Extebarria
Il libro delle cose perdute, Connolly
Abbandonati e felici, Schimperna
L'infinito nel palmo della mano, Belli
Non avere paura, Huber
Manuale del mondo interiore, Van Swaaij
Io non soffro per amore, Extebarria
Il primo amore, Alberoni
Il cervello delle donne, Brizendine
Se la vita è gioco ecco le regole, Carter Scott
Le tre domande della felicità, J. Bucay
Il mondo dell' aura, Mameli

2010.
Meno male che mi hanno letto le favole, F. Salardi
Centri e corpi sottili, Aivanhov
La chiave essenziale, Aivanhov
La vita che volevo, Licalzi
Lo sposalizio nei cieli, Varetto
Lavorare piace, A. De Botton
Le donne più belle si vedono negli aeroporti, De Silva
La donna di scorta, De Silva
Buongiorno Los Angeles, Frey
Storia d'amore dell' East Village, Perez
Tutta un'altra musica, N. Hornby
Come diventare un Budda in quattro settimane, Giacobbe
Il club dei desideri impossibili, Torres Blandina
Tutto può il cuore, M. Fischer
Psicosintesi, Assagioli
Vivi ogni giorno come se fosse l'ultimo di una bella vacanza, P.H. Hughes
Quando verrà la Rivoluzione avremo tutti lo skateboard, Sayrafiezadeh
Le domande della vita, Savater
Chiedimi chi erano i Beatles, Cotroneo
Ti vengo a cercare, Musso
Gli uomini sono pesci, S. Nakamoto
Come smettere di fare le vittime e non diventare carnefici, Giacobbe
Molte vite, molti maestri, Weiss
L' Angelo solare, Varetto
E poi siamo arrivati alla fine, J. Ferris
Notturno di sole, Montero

2011.
L'amore è sopravvalutato, B. Girbaud
Appunti per uno studio del cuore umano, P. Lively
Emmaus, Baricco
La compagnia dei teatranti, Lenz
Tancredi e la fine dei ricordi, Pace
Le domande di Brian, Nicholls
Lezioni di Arabo, Campo
Il Cantico dell' Universo, Varetto
Lettera a mio figlio sul calcio, Darwin Pastorin
Hanno tutti ragione, P. Sorrentino
L'orribile karma della formica
Iconoclasti, Brunettin
Ogni cosa è illuminata, J.Safran Foer
Super sad true love stroy, G. Shteyngart
Le ho mai raccontato del vento del nord? Glattauer
Tutto quello che so della vita l'ho imparato da Sex & The City, Maraone
Il mondo delle cose, Zaadoorian
Sesso e lucertole a Melancholy Love, Moore
Bob Dylan spiegato a una fan di Madonna e dei Beatles, Morozzi
Croccantissima, Rossi

2012.
La strada, Mc Carthy
Pane e tempesta, Benni
Shambala
L'ultima riga delle favole, M Gramellini
Momenti di trascurabile felicità, F. Piccolo
Supereroi, I. Bernardini
Il regalo di un giorno, A. Gavalda
Il tempo è un bastardo, J. Egan
L'amore quando c'era, Gamberale
Tre volte all'alba, Baricco
Tao Lin, R. Yates
Elementi di capitalismo amoroso, G. Soncini
In città zero gradi, Glattauer
Quattro lezioni di pace interiore, Andrè
Un ballo ancora, Pancol
Ballando nudi nel campo della mente, Mullis K.
Agosto, Ottobre, Barba
A corpo libero, I. Bernardini
I pesci non chiudono gli occhi, E. De Luca

2013.
Un giorno, Nicholls
Che ne sai tu dell' amore, Frescura
Quando la vita si illumina, Ozkan
E se c'ero dormivo, Piccolo
La separazione del maschio, Piccolo
Allegro Occidentale, Piccolo
Le correzioni, J. Franzen
Il tempo delle emozioni, Carotenuto
Si sta facendo sempre più tardi, Tabucchi
Il primo amore non si scorda mai, anche volendo, Alajmo
Domenica, I. Bernardini
Due zebre sulla 36ma strada, Moore
L' angelo nero, Tabucchi
Idee: il catalogo è questo, U. Galimberti
Ingredienti per una vita di formidabili passioni, Sepulveda
La mia vita in bicicletta, M.Hack
La paura è una sega mentale, Giacobbe
Chiedi alla luna, Fielher N.
Finzioni, Borges
Galline in fuga, C. Magnanini
Inventario sentimentale, G. Papi
Revenge, A. Illuminati
Tutti primi sul traguardo del mio cuore, Genovesi

2014.
Lo sposalizio nei cieli, Varetto
Come farlo innamorare, Giacobbe
Come diventare bella ricca e stronza, Giacobbe (ancora non riuscita eh)
La padronanza dell'amore, Don Miguel Ruiz
L'amore è un uccello ribelle, Scandellari
Amori altamente pericolosi, Riso
Falli soffrire 2.0, Argov
Di tutte le ricchezze, Benni
Manuale di cinesiologia applicata, Thie
Mancarsi, De Silva
Di tutto resta un poco, Tabucchi
Sono contrario alle emozioni, De Silva
Stupdt, A. Cipriani
Felici y Felic
Il ladro di gomme, D. Coupland
Mi ami o mi vuoi bene? M. Marconi
L'altra, Serra
South Park e la filosofia
L'arte della vita, Bauman


Quelli in grassetto sono quelli che mi hanno "segnato" un po', che ricordo con maggior precisione, che mi hanno colpito e che mi hanno accompagnato in quel momento storico dandomi preziosi consigli, spunti, idee e ispirazioni per la vita.




































































 



























































martedì 21 ottobre 2014

The Meaning of Kaleidoscope.

Caleidoscopio
[ca-lei-do-scò-pio] s.m. (pl. -pi)


1 Apparecchio ottico costituito da un tubo di materia opaca che, rivolto verso la luce e girato lentamente, mostra figure geometriche e simmetriche, sempre diverse, prodotte da pezzetti di vetro mobili, riflessi mediante il gioco di due specchi piani disposti ad angolo

2 fig. Varietà di cose, di fatti mutevoli: un c. d'immagini, di avvenimenti





Va a finire che c'è sempre di mezzo quella cosa lì che non ha mica ancora capito nessuno. 
E nemmeno io eh, non l'ho mica capita. 

Che non esistono le certezze, nella vita. Che quelle che credo essere tali sono solo rassicuranti illusioni. Sono belle favole che utilizzo come espedienti per starmene qui, cercando di non morire di infarto da giovane.

Volendocisi avvicinare quanto più possibile, esistono quelle che "credo essere certezze" (ma che scoprirò non esserlo, nel breve-medio o lungo periodo), che fanno parte di una categoria concettuale molto diversa, in quanto annoverabili nelle credenze, appunto. Ovvero perfettamente soggette al libero arbitrio, al mio mondo di valori, autoinganni, momenti storici e punti di vista.

Esiste ciò che più si avvicina alla mia idea di certezza, ma è un avvicinarsi asintotico. Resta una sensazione di ineffabilità, di mancanza, di imperfezione.
"Certezza" è una parola che è già fuggita nel momento esatto in cui ho terminato di scriverla. 

La realtà è che la vita cambia sempre. Cambiano le stagioni dell'anno, del cuore, le sensazioni, i dettagli, gli stati d'animo. I momenti, i colori, le persone, le percezioni, il coraggio. La voglia di sperimentarsi. I contesti.
Come se ci fosse un piano divino (o infernale) un pochino sadico, diabolico. Che si diverte da morire a farmi scombinare, a rivedere, a ripensare, a domandarmi senza trovare risposta, senza trovare certezza, appunto. 
Ogni giorno devo rimettere in fila dei pezzettini, incasellarli, provare a dare una parvenza di ordine quanto più a me congeniale, sapendo già che domani sarà di nuovo scombinato. 
E' difficile quanto affascinante. Doloroso quanto significativo. 

Oppure ancora come se da lassù sapessero (qualcuno del gruppo divino, qualunque Egli sia)  quali sono le mie Paure, i miei Uomini Neri, i miei Lupi e me li riproponessero sotto forma di situazioni concrete, esperienze, scelte da fare, prove da superare.

Sviluppare queste caratteristiche di Personalità* potrebbe donarmi un'idea salvifica delle Tribolazioni Umane:

- Coraggio, Velleità, Virtù
- Cuore, Amore, Passione
- Bellezza interiore, Spiritualità
- Cervello, Sinapsi e neuroni ben connessi
- Umiltà, Rendersi conto di/che
- Intelligenza emotiva e sociale, empatia, comprensione, ascolto
- Leggerezza, dare il giusto peso
- Ironia e Autoironia, scherzare
- Calma, gentilezza, serenità
- Forza, tenacia, perseveranza, combattività

E poi, quella fondamentale. 
Quella senza la quale non c'è storia, non c'è soluzione. 

- IL CULO.


*Martin E.P. Seligman, fondatore della Psicologia Positiva, ha messo a punto l'unico test disponibile on line scientificamente valido e gratuito per valutare le Caratteristiche di Personalità, il VIA Survey.

Il Culo non rientra nelle categorie, a ben guardare, ma credo l'abbiano omesso solo per la versione italiana che, si sa, in Italia devono sempre censurare le cose più divertenti e vicine alla Verità.







mercoledì 1 ottobre 2014

Genesi, Analisi ed Eziologia del Testosterone.

Del semplice e naturale perchè gli esseri umani di sesso maschile amano dedicarsi a due attività principe:


1. Combattimenti:

Si definisce un insieme molto vasto che comprende scontri tra una o più persone, reali, sublimati o immaginari, osservati o partecipati, in prima o terza persona, con o senza contatto fisico.

Tra quelli in prima persona, con contatto fisico, troviamo ahimè le guerre, gli scontri a fuoco, le risse, la boxe, il rugby, il pugilato, le arti marziali e il Fight Club (madonna che fighezza Tyler Durden sudato, sporco e sanguinante).
Tra quelli in prima persona che restano sul piano del platonismo, invece, troviamo le arringhe, i dibattiti politici, i periodi pre-elettorali, Vittorio Sgarbi, Ballaro' e i programmi di Santoro.

Poi ancora quelli in prima persona che si attuano con ausili materiali quali bastoni, sassi, pistole ad acqua o aria compressa, laser game o fionde. Oppure quelli in terza persona che si attuano con ausili tecnologici - quindi che richiedono anche un costante e puntuale allenamento -  quali Atari, Tekken, Nintendo, Game boy, play station, xbox (anche i videogiochi hanno subito una significativa innovazione alla stregua delle armi).

La differenza sostanziale è insita nell'obiettivo, ovvero quella di fare "male" all'avversario in modo reale, concreto, fine a se stesso (o per interessi economici/sociali/politici come per le guerre vere) o solo per il gusto di sfogare un po' di testosterone in eccesso.


2. Autoerotismo

Si definisce momento di culto, da onorare e venerare, in cui ci si regala piacere facendo da sè.
Momento più o meno duraturo, spesso da calcolare con quanta più precisione possibile in base al tempo a disposizione.
Dopo i 15 anni, nel caso in cui la cecità dovesse aver già iniziato il suo corso, questo tipo di attività viene sdoganata e l'introduzione in questo magico mondo avviene in modo repentino, urgente, totalizzante. (E il bagno diventa inaccessibile per tutti gli altri componenti della famiglia del ragazzo in piena età puberale).
Nel caso in cui, invece, la cecità non fosse sopraggiunta, l'evoluzione del processo avviene alla stregua del precedente. Con la differenza che il ragazzo potrebbe farsi qualche scrupolo in più.
Poi, vabbè, che sarà mai, adesso c'è pure Groupon e  "mo' me faccio comprà gli occhiali che me fanno figo e me fanno pure lo sconto sulla lente antiriflesso".

Anche questa attività puo' prevedere ausili materiali, quali bambole gonfiabili, sex toys di vario genere a seconda delle preferenze personali, fotografie di Gisele Bundchen o del culo della Roberta, riviste che sono passate, negli anni, dall' intimo di Postalmarket, ai calendari Pirelli, ai fumetti porno giapponesi, fino a Playboy e Penthouse.
Attualmente gli ausili sono stati integrati dall'era di internet (youporn, yougiz e simili) e dei social network che rendono inoltre possibile una gioiosa condivisione dell'attività personale tramite chat e webcam, fino ai reali incontri (qui l'autoerotismo sfocia dunque in altre annose e brigose faccende da analizzare, quindi è un'altra storia).


Metto le mani avanti:

- "L'autoerotismo è praticato anche dalle donne, non fare tanto la figa intellettuale"

Risposta.

- "Sono la costante dedizione e l'impellente necessità fisiologica, che differiscono. C'è da tenere sempre presente che ha un suo ben deciso carattere, il sempre in prima fila - Testosterone"



Zerocalcare illustra benissimo lo spiegone di tutto ciò

 

 
*
(*L'altro 6% delle donne era in bagno nel momento del sondaggio).
 

giovedì 18 settembre 2014

Il Tutto è più della somma delle Parti. [Lezioni di Psicologia della Gestalt]

 
Non lo so.
Non posso saperlo mai, se una scelta è giusta o sbagliata.
Neanche in corso d'opera.
Neanche con una previsione attendibile.
Neanche una volta fatta e viste le conseguenze.

Non lo so mai, perchè ogni scelta fatta preclude per definizione tutte le altre possibilità in gioco.
Dichiara conclusa una partita, in modo momentaneo se vuoi, ma circoscrive e delimita i confini delle situazioni. Confini che sono psicologici, personali e sociali. Detta certe regole, certe imposizioni.
Pero' anche le scelte che a prima vista possono rivelarsi sbagliate per me necessitano di una accurata analisi razionale, una dovuta attenzione nel particolare.

Nonostante possa aver sbagliato la tempistica, il luogo, i punti di riferimento, alcune valutazioni e un po' di misure (cosa del tutto probabile), resta un fatto incontrovertibile: ogni singola scelta, azione, pensiero, decisione porta consapevolezze, e ancora prima emozioni.
Porta altre decisioni, situazioni,  altre consapevolezze.
Crea.
E mi forma. Mette dei pezzettini nel mio modo di essere e di guardare il mondo.

Emozioni più o meno belle, più o meno intense, che mi portano nel mondo del "fare", del "provare" del "buttarsi nelle cose per vedere come sono". Emozioni che poi si trasformano in sentimenti, stati d'animo, tratti di personalità, caratterizzazioni, qualità, difetti, ansie, gioie, esperienze, bellezze e lacune.

Ed è tutto quello che mi permette di essere quella che sono, di essere arrivata ad oggi con il bagaglio delle situazioni vissute, delle idee pensate, delle cose riuscite o distrutte. Tutto quello che mi rende felice e soddisfatta, nonostante le paure e i dubbi. Nonostante i momenti difficili, di fronte a me stessa, quando mi giudico duramente e mi guardo vivere "da fuori".

Ogni scelta prepara il terreno per una serie di accadimenti, di vicende e di situazioni che devo saper affrontare imparando le competenze necessarie sul momento. Spesso improvvisando. Perchè serve velocità di valutazione e velocità di risposta, nella vita. Per non perdersi il bello, per non restare indietro. Per vedere subito il paesaggio che c'è. A costo di soffire un po'. A costo di percepire quell'intrinseca solitudine della condizione umana.

La vita è come una difficilissima Scuola di Formazione Teatrale.
In cui ho imparato anche a far di conto, l'inglese, la sintassi e l'analisi grammaticale (in via teorica, almeno). Mi fa improvvisare, mi fa sperimentare un sacco di ruoli, mi fa ridere e piangere, mi stupisce e mi delude. Mettendomi costantemente alla prova.
E con più riesco a restare fedele a quella che sono davvero, nonostante tutti i vari copioni che scelgo, con più sono orgogliosa di me stessa.
Con più sento di aver raggiunto un traguardo importante, qualunque esso sia.

Le cose che non prevedo o che non mi aspetto sono quelle che poi alla fine della fiera lasciano un segno indelebile, che mi agganciano bene e mi fanno guardare dentro. Mi danno una lente di ingrandimento su ciò che non voglio vedere, sulle paure, sul vuoto sotto di me e su ciò che non credo possibile.
Mi spronano a vivere, a sentire, a emozionarmi, a confrontarmi con limiti, incoerenze e debolezze, a fare semplicemente quello che mi sento di fare, perchè è solo così che mi sento di vivere.

(Oh, anche meno eh).


Ps.
Sì, è lunedi.
Ed è settembre.
Ho dimenticato la frutta per merenda.
E ho il ciclo.

Portate pazienza, via.



 

martedì 29 luglio 2014

Innumerevoli spermatozoi del Cervello.

E' facile fare sesso.

Il groviglio di corpi. Il provocarsi recoproco.
Il tatto, la vista, l'udito, il gusto, l'olfatto.
E' facile la stimolazione, la lascivia, quando percepisco un piccolo feeling di pelle.
E' facile giocare senza implicazioni con, senza dover spiegare che, preoccuparsi di, rendere conto a.
Si, anche per le donne. Abbiamo imparato anche noi. A fare ginnastica orizzontale. E' liberatorio, anti stress (toccasana per umore, pelle e capelli) e regala questa sensazione di consapevolezza mista a indipendenza se entrambe le parti prendono e danno niente di più e niente di meno di quello che si è in grado. Senza promesse, nè aspettative.

Però alle volte riporta al confronto, alla differenza sostanziale con una faccenda di diversa categoria.
Ovvero che.

E' difficile fare l'amore.

L'apertura emotiva. Il coinvolgimento. C'è sempre in sottofondo quella paura di  ferirmi. Mi racconto che no, non ne vale la pena. Il che spesso è vero. Ma, appunto, alle volte e' bello raccontarsela. E' comodo.
E' difficile creare quella confidenza e stima e complicità e rispetto e tutto maledettamente insieme con una persona che magari incontro a metà di un cammino che non conosco, che non comprendo, che ha leggi e regole perfettamente estranee e diverse dalle mie. Con un trascorso, idee, pensieri e difese dei quali nulla mi è dato sapere. Mi costringe ad andare per tentativi, ipotesi e interpretazioni - e si sa - le interpretazioni sono sbagliate. Quasi sempre. Perché sono figlie legittime dei miei criteri, appartengono al mio mondo dispotico di insindacabili giudizi e perentori punti di vista.
Una sorta di piccole città diverse e anche lontane magari, che provano a "relazionarsi" quando le basi sono già state gettate, i progetti già delineati, i piani regolatori approvati e i muri eretti. Con cemento e calce. Fatica e sudore. Pazienza, testardaggine e convinzione. Con la giunta comunale eletta, per di più. Pertanto la comunicazione risulta così complicata.

Se fosse così facile conquistare un cervello come conquistare un corpo il mondo sarebbe diverso. Sarebbe bello quasi sempre - anche quando piove tutto Luglio e quando grandina sull' auto, anche quando litigo con me stessa e mi faccio così incazzare - ci sarebbero più creatività, più idee, più empatie, tolleranze, spunti per imparare. Ci sarebbe l'impegno a volersi conoscere, comprendere, ascoltare in un gioco circolare e reciproco di punti di vista e squarci di vita.

Di conseguenza avremmo quel bagaglio prezioso di "cose che contano davvero" che peserebbe sempre di più, giorno dopo giorno, e arriveremmo alla fine dell'esistenza immobili - un po' per il peso e un po' per l'osteoporosi - ma con una ricchezza inestimabile dentro l'anima.

Quella che ci dice chi siamo e che nessuno mai potrà rubare.






venerdì 25 luglio 2014

Questione di Misure.

La consapevolezza dell'esatta quantità di energie investite e di identificazione in una questione o un progetto si acquisisce con maggior precisione solo e se quest'ultimi dovessero malauguratamente fallire o prendere direzioni diverse da quelle auspicate.

Il fallimento è l'indicatore che utilizzo per capire quanto mi sono identificata, quanto ho investito: solo esso mi porta alla realtà con la sofferenza che provoca. Quando le situazioni prendono direzioni diverse da quelle che avevo immaginato sento uno strappo. E quello che viene a mancare nel mio bagaglio è proprio quella quantità n di risorse che avevo investito nella direzione opposta, quella che per me era auspicabile. Ma che è rimasta solo "in potenza", vuota, oppure addirittura resta distrutta.

Per questo motivo mi sono ripromessa di imparare a bilanciare con cura la percentuale con cui mi identifico nei vari settori dell' esistenza. Ovvero, identificazione pressapoco allo stesso livello con amicizie, lavoro, hobby, sport, realizzazione personale, ambizione, snowboard, relazione più o meno fisica, relazione più o meno sentimentale, relazione più o meno spirituale, cuore, anima, vacanze, fatica, senso della vita. E ciappini vari.

Con più mi identifico con uno solo o con pochi settori tra quelli esistenti, maggiore sarà il senso di vuoto e di perdita, qual'ora dovessi perdere/sbagliare/essere sconfitta/non piacere/fallire.
Il rischio di essere disintegrata cresce al crescere della percentuale.

Vorrei sempre ricordarmi l'importanza del coltivare: amicizie, sentimenti positivi, serenità, situazioni e contesti diversi, hobby, passioni, marij**** (ops!), ricordi, interessi, persone.

Potrebbe essere vista anche come una raffinata forma di paraculaggine.
Io invece la annovero nell' abc, nel manuale di istruzioni per la sopravvivenza alla Vita.

(E per evitare gli attacchi di panico).



giovedì 24 luglio 2014

La chiamavamo Esperienza. Ah, no. Era solo Semplice Evidenza.

Analisi spicciola di cose e fatti realmente accaduti a me e alla mia amica Anto (soprattutto se insieme).

Considerazioni più o meno ragionate con doverosa cognizione di causa:

- Un visagista, nel momento in cui ti guarda e ti fissa con insistenza le labbra, non ha in testa la scena di una tua fellatio, sta semplicemente valutando il grado armonico della tonalità Mauve Cindrè del tuo rossetto.

[da: "Incontri ravvicinati con visagista impegnato, durante l'anno sabbatico, nella valutazione delle coordinate astrali e delle tendenze trucco occhi PE 2015]

- I Dirigenti, in generale, sono noiosi e problematici perchè devono far quadrare il Bilancio. Meglio la categoria Bikers. Accaniti fumatori e dotati almeno, dico almeno, di tatuaggio in faccia.
La semplicità vince sempre.

[da: "Incontri balneari con lattoniere vicino di ombrellone. Seduto sulla sedia-sdraio. Necessaire da spiaggia: crema Nivea Blu per prevenzione screpolatura mani - quella che usano sui tetti, quattro pacchetti di Marlboro rosse, sette Beck's, solleone dalle 12 alle 16, disquisizione sul necessario rapporto rude uomo-donna, mascherato da un registro linguistico raffinato].

- Quando senti energia positiva te puoi pure magnà i Tarallucci coll' Amministatore Delegato - al quale sei poi costretta a fare da confidente quando ti racconterà delle sue tre amanti e proverà (in) direttamente a valutare una tua eventuale propensione nel metterti in lizza per il quarto posto.

[da: "Incontri aziendali con il detentore del potere decisionale per proporre un servizio interinale. Colui che è responsabile di un microcosmo, di una realtà della quale si sente signore e padrone. Nella sua testa si sta chiedendo se anche tu potresti farne parte. Probabimente state pensando a due diverse tipologie di forniture però]

- L' errore più grave quando conosci un uomo è il volere per forza -  a tutti i costi - farsi apprezzare, farsi conoscere, farsi valere, far sapere che si è brave e che no - mica lo facciamo con tutti, di scrivere quelle robe lì, di comportarsi così, cioè che magari la prima sera ci si diverte e non si deve rendere conto a nessuno.

E invece, io dico. Ma chissenefrega.
Di far davvero capire come sono, chi sono.
Sono io che devo capire quando davvero ne vale la pena, di farmi conoscere. E di divertirmi, anche.
Imparare l'arte dell' accurata selezione.

[da: "Riflessioni su inaspettati inviti e incoerenti comportamenti maschili. Quanto il mondo sarebbe migliore se solo la smettessimo di cercare sempre una spiegazione a tutto]

- Il più necessario e impellente "in bocca al lupo", quello più utile e sentito, non è quello per un appuntamento, un esame o un colloquio. E' quello rivolto con il cuore ad un tuo caro amico che decide imprudentemente di trascorrere una Domenica di Novembre dentro l' Ikea.

[da: "Riflessioni sulle urgenze di arredare casa. Sul poco tempo libero. Sul numero di pezzi di cui può essere composto un Malm. E sulla lungimiranza degli Svedesi nel rapportare tutto questo ai tuoi 48 mt quadri calpestabili]

- Agli uomini supponenti, un filo egocentrici, che pensano di governare ogni singolo equilibrio terrestre, nel momento in cui ti dicono "non ti innamorare" è bellissimo rispondere "scusa, di chi?".
Nella vita è da provare, fosse anche solo per vedere la faccia.

[da: "Incontri con Colui che nulla chiede, tutto può, prende, non si espone, non racconta, nulla lo scalfisce, ed è arrivato il giusto contingente momento di fargli capire che ti fa annoiare a morte]

- Non impareremo mai a fare il coniglio come nostra madre. Inoltre, le tende sono sempre argomento di grande attualità, quasi quanto il meteo.

[da: "Riflessioni dopo una cena insieme, con le tende nuove, il coniglio nostrano e una bottiglia di Lambrusco]

- Sms o Uazzapp con messaggi maschili che contengono un numero superiore alle nove parole, articoli compresi, possono essere paragonati alla Rivoluzione d' Ottobre o all' Hamburger del Caffè degli Artisti di Cesenatico.

[da: "Riflessioni sulla dicotomia: discorsi prolissi, particolareggiati ed esaurienti corredati di grande enfasi, barocchismi e merletti - donna - VS discorsi asciutti,  scarni, concisi, laconici e lapidari - uomo. Basta guardare la quantità di colore verde della vostra chat di Uazzapp in confronto alla sua "]

FINE.




venerdì 11 luglio 2014

Omissis. Condizionali. Friday's Thoughts.


La play station e i social network hanno eliminato i giochi pericolosi.

Arrampicarsi sugli alberi, pattinare sull'asfalto, girare in due in bicicletta con quello dietro in piedi sul portapacchi, il calcetto nel campo piccolo, le discese dai garage con il bob quando nevica, affogarsi vicendevolmente in acqua e tutte quelle prove per le matricole nelle scuole superiori.

Oggi l'energia fisica viene sublimata in altri modi. Più sterili, più solitari.
A questa generazione di bambini è stata vietata l'esperienza del pericolo, sono stati privati della paura.
E con la paura si cresce.


 
A cosa rinuncio (dovrei rinunciare) per essere felice:

All'ultima parola, alla cautela, al dire - tengo il fare - , a cercare la conversazione ad ogni costo, a lamentarmi di quello che non ho - di quello che non sono, alle parole inutili che servono per una sterile rivalsa verso qualcuno che mi da fastidio o che non mi accetta per come sono.
A voler essere compresa ad ogni costo, alla paura dei cambiamenti.



Quando mi sdraio per terra, sul pavimento, in spiaggia, in tenda, sul tappeto, quando cioè la schiena viene proprio a contatto con il terreno, ecco, è come se il tempo di fermasse.  La mente si chiarisce. Penso meno, le sofferenze si alleviano.
Dovrei ricordarmi di farlo una volta al giorno.



Dovrei innamorarmi delle persone per come realmente sono e non per l'idea che ho di loro.
Le idee sono soggette al momento, allo stato d'animo, sono falsate da quei pochi elementi che mi colpiscono, ma che non fanno il tutto.
Un'idea è tanto attendibile quanto più riesce a considerare tutto lo scibile di elementi in gioco, variabili, contesto, mettersi nei panni di, empatia, conoscenza dei fatti, consapevolezza delle debolezze proprie e altri.
Prima di avere un'idea dovrei conoscere il maggior numero di elementi possibili.
Mai il contrario.


Se una persona non gioca, non sta al tuo scherzo - che comunque è uno scherzo di prontezza, ironia, gioco delle parti, insegui-fuggi-insegui-fuggi - allora è un problema suo.
Dovrei ricordarmi una cosa prioritaria: quando è il momento di lasciar perdere.


La bellezza svanisce, la perfezione del momento presente fallisce inesorabilmente nell'esatto momento in cui rendo qualcuno responsabile della mia felicità.
Per essere quella che sono ora non posso recriminare le mie scelte passate, soprattutto quelle che si sono rivelate sbagliate, le cose fatte male, le esperienze vissute, le debolezze mostrate, le vicissitudini disastrose, gli errori clamorosi, le sconfitte, le bassezze, le difficoltà, i cambiamenti che la vita ha deciso per me.
Sono queste falle, proprio queste, che mi hanno formato. E mi hanno permesso di conquistare piccole consapevolezze terrene.
Siamo il risultato di otturazioni saltate, sogni perduti, nostalgie struggenti, abbandoni, rifiuti, aspettative deluse, traguardi mancati, profumi d'infanzia, d'estate, di tigli e bomboloni appena sfornati.


Qualcuno che ai miei occhi è stato estremamente bello di spirito viene inesorabilmente annoverato tra le persone che hanno il tacito quanto inconsapevole compito di farmi da guida, nel complicato intreccio della vita che accade.


E per concludere in  leggerezza.

Dio disse ad Eva, quando mangiò la mela, "partirirai con dolore".
Omise una frase.

"...E avrai la cellulite per tutta la vita".







Morale: "dobbiamo essere buoni"














venerdì 27 giugno 2014

Sesso. (Questione di Feeling? No. Di Ego).

Succede così.

Dopo una certa età, ipoteticamente sui 30 o giù di lì, è abbastanza auspicabile aver capito due cose sulla faccenda in questione: l'uomo vuole fare sesso, sempre e comunque. Non importa con chi, come, dove e quando.
La donna vuole fare sesso, già, ma vuole anche che la questione sia un pochino più ricamata e abbellita da nastri, lazzi e fiocchetti. Cosa più importante, tenuta rigorosamente segreta (soprattutto nel caso in cui la coppia non sia riconosciuta a livello sociale).
Inoltre, la donna sa benissimo che l'uomo la corteggia per potersela scopare prima possibile (che poi, intendiamoci, non è che sia poi così deplorevole, è la natura che fa il suo corso, no?) e non esce con lei per sapere qual'è il suo sogno nel cassetto, se ha fatto budget, quante partite di tennis ha vinto o per cenare insieme.
NO.
Per fare sesso.

L'uomo è molto semplice e se la sa raccontare molto meglio di quella che è (beato lui).
La donna lo sa benissimo, è che a spera che non sia così: lei, inizialmente, vorrebbe mostrargli il corredo neuronale del cervello. E l' uomo, in prima battuta, solitamente non ce la fa. Proprio non lo nota. (Nel raro caso dovesse casualmente notarlo, si spaventa. Agli uomini piacciono le donne che capiscono poco, che stanno al loro posto e che non rompono i coglioni).
I complimenti e le sviolinate che fanno gli uomini hanno un ben preciso obiettivo. Ergo, non è necessario credere a tutto quello che dicono.
Basta un 27%.

E fin qui siamo su un livello concreto. L'uomo e la donna che fanno sesso.

Bene.

Poi c'è la categoria del "Vorrei ma non posso".
Quelli a cui piacerebbe fare sesso, se solo lo facessero. Ma non lo fanno.
Sono le Profumiere e i Profumieri (sì, esiste anche il genere maschile, in costante diffusione).
Ovvero sesso a livello platonico. Terribilmente noiosi.
Ovvero chat, messaggini, pensierini, bacini, cuoricini, telefonatine studiate Ad Hoc.
Ovvero.
La soddisfazione di queste personalità dall' Ego ben sviluppato - ma pallosissimo  - è la sola consapevolezza dell'esistenza di un consistente quantitativo di probabilità che il Lui o la Lei in questione cadrebbero nella tana del Lupo al solo segnale di "Ready? GO!"
Poi, coerentemente con la definizione, nessun tipo di azione concreta nella direzione sopra indicata.
E' la sola idea di POTERE che solletica l' Ego (probabilmente anche l'onanismo fai-da-te).

Soprattutto l' Uomo Moderno è abituato a essere corteggiato e assediato da messaggini, chiamate, ricerche estenuanti, quindi non ha intenzione di fare molti sforzi. Non ne ha bisogno. Si nota una repentina inversione di quelli che erano i ruoli di una generazione fa.
Quindi si permette con frequenza anche il lusso di rifiutare, di farsi negare, di non rispondere, di non scopare.
Già. Come se non gli piacesse poi così tanto, la f**a.

Se la preda è troppo facile, l'Uomo Moderno (e anche quello Antiquato) perde interesse.
Dai, è vecchia come il cucco, ma è così. Sempre.
E' un assioma datato anno 345 Avanti Cristo.

Suggerimenti per la prima categoria:

- restare lucidi e in salute, ovvero cercare di mantenere l'energia che si riserva al sesso prima dei 35 anche dopo tale soglia e non sublimare il tutto con l'estenuante ricerca di un ristorante su cui nessuno dei commensali abbia obiezioni (e qui prendo spunto da Guia Soncini) oppure con l'organizzazione del calcetto saponato e la conseguente accoppiata panino, tre doppio malto e rutto libero alla sagra di paese.
- Uomini anche se fingete, continuate a corteggiare. Siate brillanti, simpatici, ironici e frizzanti. Ma uomini con le palle. Concreti. Sul pezzo, come dire.
- Donne anche se fingete, continuate a credere al corteggiamento, ma NON innamoratevi a priori. Non fate gli zerbini. Non cercate troppo. State a guardare cosa succede, senza fretta alcuna. Senza aspettativa alcuna. Premiate chi se lo merita. Bastonata o zuccherino. Siate sveglie.
- Per tutti: prego mantenersi aplòmb. Dopo i 35 poi è prioritario per la conservazione della specie.
No Crocs e infradito consentita solo in spiaggia per lui, no intimo leopardato o zeppa bianca per lei.
No.

Suggerimenti per la seconda categoria:

- avrete tanti rimpianti. Quindi, non esagerate con il tirarvela.
Donne, dopo 'na certa nessuno vi tromba più (avete idea delle ventenni di oggi? no, dico, le avete viste? Mannaggialdemonio).
Uomini, le donne si stancano dell' uomo che se la tira, non va più di moda. Anche perchè diciamocelo, noi non saremo Kate Moss ma neanche voi Claudio Marchisio.

[*se Claudio Marchisio dovesse inavvertitamente leggere questo post, per volore di divina provvidenza, vorrei chiarire che non me la tiro affatto, che non rompo i coglioni e che so fare benissimo i cappelletti emiliani. EH? SI?? Cioè, insomma. Per dire. EH?? SI?? Per emergenze chiamare 33978***** ]







mercoledì 11 giugno 2014

Learn to. [# Lezione 3]

# Lezione 3.

Learn to stay exactly here in the Present. Here, Now!

Imparare a riconoscere quando il punto di non ritorno e quello della salvezza coincidono.
O potrebbero potenzialmente farlo.

Quel momento lì, proprio quello. Quello presente, nel momento stesso in cui il momento presente accade.

Il momento in cui finalmente rompi il fiato e guardi l'orizzonte non preoccupandoti più della fatica. E vedi le colline, le montagne, i campi in lontananza.
Finalmente le gambe sono più leggere. Respiri.
Correndo incontro a qualcosa e scappando da qualcos'altro dai contorni pressochè indefiniti.

Quando non pensi al dopo, al domani. A quante cose vorresti fare, avresti da dire, a quante situazioni vorresti mettere a posto, ai posti in cui vorresti essere. Alle persone che avresti voglia di vedere.
Solo al qui, adesso. Limitato a frazioni di secondo dopo quello presente.

Il momento in cui senti il rumore dei tuoi passi sul selciato e, nonostante confluiscano al cuore sensazioni di infiniti rimpianti, errori e fallimenti, percepisci quell'attimo di eterna, perfetta libertà che prende il posto di tutto il resto.

Senza eccezione alcuna.




 
 


mercoledì 28 maggio 2014

Learn to. [# Lezione 2]

# Lezione 2

Learn to strive for good feelings.

Riconoscere con accuratezza ciò che è necessario per evitare le crisi di nervi.
(E per sopravvivere).


L'avocado per colazione. Sdraiarsi per terra.
Correre in mezzo alla natura, in silenzio. Senza musica, senza nessuno.

Un braccio intorno alle spalle. Le mucche al pascolo.
Essere gentile con i genitori e con i colleghi.

Una mano sulla spalla, sul ginocchio. Sentirsi in armonia, accettati dalle persone intorno.
Un abbraccio stretto. (Strettissimo).
Un bacio. (Di quelli che non sai più dove ti trovi e che ore sono).

Una persona che ti cerca e che ha voglia di vederti perchè lo percepisci. (Mica perchè te lo dice).
Saper giocare con le persone e stare al gioco, perchè ci si annoia facile. (Ma in modo leale).

Snowboard in una pista deserta, in una perfetta giornata di sole.
Kitesurf con 18 nodi. (E lo scintillio del sole riflesso nell'acqua).
Stare a testa in giù, sulle  mani. E vedere com'è il mondo a rovescio.

Ballare un ballo di cui non conosci i passi. Giocare a un gioco di cui non conosci le regole. (Perchè si impara, ma ci vuole pazienza). 
Stare nel presente. Nel qui. Con progetti sì, ma senza troppe aspettative.

Scrivere. (Quando senti che devi fissare un pensiero).
Leggere. (Quando senti che hai bisogno di aiuto e di ispirazione per la vita).

Girare per i mercatini vintage, comprare frutta e verdura persi nei pensieri.
Un Moijto al tramonto, in riva al mare, ricoperti di sabbia e di sale. Con la pelle color oro.

[...]

E tutto ciò che se non avessimo costantemente la forza di cercare, di volere e di fare in modo che accada, saremmo fatti del nulla più assoluto.




venerdì 23 maggio 2014

Learn to. [#Lezione 1]

#Lezione 1:

Learn to let people and things go.

(Del perchè, alla fine, succede spesso che la strada che si percorre insieme a qualcuno, o qualcosa, diventa la strada che percorri da solo).

Una amica che va ad abitare lontano. O che si sposa e ha dei figli. O entrambe le cose.
Un amico che si fidanza e non ti dedica più tutte le chiacchierate, il tempo e i consigli di prima (consigli maschili, ergo facenti parte dell'insieme Finito - ma Illuminato - delle Verità Rivelate).
L'insegnante che ti ha insegnato le cose più utili sulla faccia della terra che smette di insegnare.
La persona con la quale flirti che smette di flirtare. Succede che non lo chiami più, che non lo vedi più. Che non ti chiama più lui. Insomma succede che Fine. Non era persona, non era momento.

Non gli piacevi abbastanza.
O non ti piaceva abbastanza.
(Spoiler: le donne si sono mediamente rotte i coglioni di essere innamorate dell' Amore).

La biro della Laurea, la piastra GHD che fa i capelli perfetti togliendo l'effetto scopa, le scarpe con il tacco spelato dai sanpietrini. Le sneakers ormai senza più suola.
L'orecchino che cade e si rompe in mille pezzi. Gli occhiali da sole lasciati sul treno. L'ombrello che ti rubano fuori dal negozio o dalla biblioteca. E che tu, con tutta probabilità ruberai a tua volta, se piove.

Insomma, imparare a fare senza.
Di tutti, di tutto.
(Non proprio, ma il senso lo avete capito).

Lasciare che ogni persona, ogni cosa segua il proprio destino.







venerdì 16 maggio 2014

If you are tired, angry or hungry. Run with Faith (in Youth).

Una èquipe medica della McMaster University Dell' Ontario ha dimostrato che.

I roditori sedentari non solo si ammalano prima e più spesso, ma anche il pelo si deteriora.
Se costretti a correre senza sosta sulla ruotina, invece, ce l'hanno più lucido e folto, nonostante l'età*.

[*fonte: New York Times]

Conclusione:

I topi che in gabbia non si fermano mai portano meno i segni dell'età e sono più in forma.



Se ne deduce che:

Ritrovate motivazioni.
Datemi una ruota.
(E un paio di Nike)

mercoledì 26 marzo 2014

This is where the difficulty lies. [Trad: "E qui casca l'asino"]


"Qual è la domanda a cui avreste paura di rispondere dicendo la Verità?"



No. Non questa



La Verità dico eh!
Non la verità con la lettera minuscola. O quella omessa.

Quella!
La Verità Vera.

Mica cazzi.




In caso di incertezza, chiedere a loro*:





[*soluzione: Monty Python]

martedì 25 marzo 2014

E io che mi credevo. (Interpretazioni ostinate e contrarie).

Durante il mio percorso di lettrice, breve o lungo - a seconda del punto di riferimento che si utilizza  - ho osservato un fatto.

Un fatto evidente, semplice, perfettamente sincrono e preciso.

Sin dai primi due libri letti, nel lontano 1996, "Il Gabbiano Jonathan Livinstone" e "Jack Frusciante è uscito dal gruppo", arrivando fino all' ultimo, letto ieri, "l' Arte della vita" di Zygmunt Bauman, ho sempre creduto di essere io a scegliere i libri da leggere.

Illusa.

Ho sempre pensato di decidere cosa leggere e quando. (Che in parte è pur vero, ma la relazione non è così unidirezionale come pensavo fosse). Invece, viene fuori che il "cosa" e il "quando" non sono così arbitrari.
Ovvero, la controparte fa il proprio gioco, la propria scelta. Sceglie o meno di essere lì, di farsi leggere, di farsi conoscere e interpretare. In quel preciso momento.

I libri si fanno trovare nell'esatto momento in cui abbiamo bisogno di loro, nell' esatto momento in cui vogliono dirci qualcosa di importante. Sono in grado di aiutarci, sostenerci, consolarci.
Ci rigenerano. Ci rendono forti o sensibili. Più consapevoli. Più adulti.
Ci "provano" ad una relativa verità adattabile alle nostre vicende personali.
Ed è un compito che assolvono sempre, come instancabili aiutanti, empatici amici, come amorevoli compagni di avventure, Spiriti-Guida presenti in ogni favola.

Leggendo tra le righe trovo risposte, ancora prima, trovo le giuste domande. Trovo ciò che mi stavo chiedendo, che mi stava arrovellando un po' il cervello. Ritrovo un pezzetto di me.
Credo che questo sia uno dei motivi per cui chi ama leggere, legge.
Con la differenza che sono i libri che ci scelgono, anche se siamo convinti del contrario.
Hanno un tempismo che spacca il giorno, la settimana, il momento.

E succede così un po' anche con i fatti della vita, con le persone, con le situazioni.
Succedono, "capitano" proprio per un  motivo, non sono mai random. Mai casuali.
Servono per capirci, per crescere, per capire gli errori e metterci alla prova nel campo di sperimentazione semplicissimo, struggente, fantastico, complesso -  tutto allo stesso tempo -  che è la vita.

Un delicato, sottile gioco di equilibri.
E di nervi saldi (come dice un caro amico).

Tanto difficile da comprendere e difficile da interpretare, quanto divertente ed entusiasmante se preso con la giusta dose di consapevolezza, leggerezza e ironia.

E AUTOIRONIA.
Nel bene e nel male.

L' autoironia è ciò che ci salva, la leva di emergenza che ristabilisce lo status quo.
Da tenere sempre presente.
(Anche durante la lettura della filosofia in South Park).



lunedì 24 febbraio 2014

Chiarezze. Insiemi inclusivi di.

[Universalità] def.

Si definisce quale caratteristica generica che include e riguarda  tutto ciò che esiste ed è stato creato nell' universo-mondo.
Kant ha trattato l'Universalità a priori e quella a posteriori.

Esempi:

- Le emozioni (a priori)
- Le leggi dell' amore (a priori)
- Le corna (a posteriori)


[Peso specifico, ghisa] def.

Si definisce peso specifico assoluto il rapporto tra il peso di un corpo P e il suo volume V.
Il peso specifico assoluto si calcola con la seguente formula:
peso specifico
Ricordando che: P = m · g, il peso specifico può essere calcolato anche nel seguente modo:
formula peso

Quello della ghisa è 7,10 kg/dm

Esempi:

 - Uomini logorroici che parlano troppo -  a sproposito -  e soprattutto, che utilizzano il proprio Ego quale complemento di specificazione.

- Donne che hanno sempre bisogno di certezze, di qualcosa, di qualcuno.
Quelle che chiedono sempre.
Quelle che guardano le soap opera e che fanno le riunioni Just.




giovedì 6 febbraio 2014

La necessaria distinzione tra Jedi e Sith: guida pratica a come riconoscere Darth Vader nel Paese delle Larghe Intese.




Continuamo davvero a rendere la vita del nostro Bel Paese alla stregua del Pianeta Morte Nera?
Chi ancora ha il coraggio di subire una qualsivoglia Fascinazione dal Lato Oscuro della Forza?
Non abbiamo ancora capito che la trasformazione in Darth Vader è già stata completata?
Come possiamo ovviare a un generale senso di disfacimento che cala come un ineluttabile sudario sul destino dell’universo?

Se non sappiamo riconoscere i Cavalieri Jedi del caso - vuoi per incapacità nostra, vuoi per mancanza di, vuoi per Antani - almeno impariamo le elementari tecniche di sopravvivenza e a liberarci dal male.

Keep the Ass as Safe as Possible.

giovedì 23 gennaio 2014

L'Arricchimento della Privazione.

 

Ci pensavo, come sempre a Gennaio, del resto.

Pensavo a quello che è stato il Bilancio del 2013.
Alla fatica del cuore, della testa, di braccia e gambe. Anche alla sua infinita Bellezza.
Alle comiche desuete piccole grandi gioie, alle tragiche, personalissime, incomprensibili interpretazioni di fatti realmente accaduti e di emozioni realmente provate.

Il lavoro da copy, lo snowboard club, la fine stagione direttamente dentro l'Ursus Park, i weekend con le mie amiche, la Paola che mi ha dato un sostegno infinito in un momento molto down, l'Anto, le persone che vedo poco ma che amo e che possiedono un po' delle mie cellule miocardiche.
Il tramonto al Rifugio Stoppani, il viaggio in Puglia con la Family e Trafic, il kite (grazie Marco, grazie sempre, grazie infinite), il lago e tutto il resto intorno - con la tenda nel campeggio di Marina e Giò, il materassino che è poi un modulo e non si gonfia, le sagre di paese, Dj Laghetto, il vento delle 7 del mattino, sdraiarsi a guardare il cielo sul lungolago che è proprio lungo come tutto il lago - a guardare bene.
Provare a fare le stesse cose in modo diverso, con persone nuove, con nuovi compagni di viaggio, di avventure, di belle giornate, osservare e diventare sempre più consapevole, dei meriti e degli errori, della riuscita e del fallimento. Dei limiti e del bello. Con le situazioni, con le cose, con le persone.
Il weekend a Deux Alpes, il falò del ferragosto in spiaggia. Le friselle. Il sole, il sale sugli scogli e la neve sulle piste. Paesaggi contrastanti e sensazioni di libertà.
Imparare a vivere l'incoerenza intrinseca con un pizzico di serenità e ironia, per salvarsi meglio. Per restare svegli.
Chi decide cosa è giusto, d'altra parte? Chi sta dalla parte della ragione? E, dov'è la ragione?

Ha ragione chi è felice.

La complessità  e la confusione di quello che vorrei che fosse, di quello che vorrei essere, fare, vivere in questo nuovo anno mi fa partire da una angolatura un filo diversa.

No buoni propositi, desideri, sogni, promemoria. No.
Solo spunti di riflessione su quelle che potrebbero essere rinunce utili, che danno valore, che arricchiscono (tentativi di, per stare low profile e umili).

- Ad avere l'ultima parola.
- A criticare e giudicare quello che fanno le persone intorno a me*. (Tutto - o quasi - cio' che ho giudicato o criticato l'ho fatto, prima o dopo).
- A guardare le persone con i miei occhi. E' l'aspettativa che frega, sempre. (Imparare a guardare le persone con i loro occhi, con le loro ragioni, con il loro mondo. Umiltà, possibilità).
- A lamentarmi di quello che non riesco a fare/a essere/a vivere. (La sfiga non esiste, esistono solo situazioni più o meno difficili da affrontare, proprio ad hoc, per ognuno di noi).
- Alle parole, ai gesti e ai pensieri offensivi. Non servono mai a niente. Solo ad allontanare/rsi.
- Ad accendere la tv e guardare 10 minuti di tutti i canali: da Otto e mezzo, a DMAX, i film degli anni '90 su Iris, Wipeout, Real Time, Focus, Sport Tv, I Puffi (serie originale con i primi disegni), Resident Evil, Colombo, Arnold. (Il Digitale mi ha reso dispersiva).
- A iniziare 3 libri contemporaneamente, pensando (ingenuamente) di finirli prima.
- A sentirmi in colpa, anche quando non dovrei.  A dare la colpa, anche quando non dovrei.
- A considerare problemi miei quelli che sono problemi altrui e viceversa. (Attenzione alla delicata fase di discernimento delle due categorie).
- A restare troppo tempo con il broncio, triste. Oppure agitata, preoccupata. (Lo stomaco ringrazia).
- Ad arrabbiarmi per niente, a volere sempre il controllo di tutte le situazioni che vivo, che accadono (lascia che sia, cazzo. Alle volte sì, lascia che sia. Dicono che la vita sa bene quel che fa).
- A prendermi troppo sul serio. (Che palle).
- A voler provare tutti gli sport esistenti in natura (sviluppando pertanto un tratto di personalità definito come "decisionalità").
- A qualche abitudine, come quella di fare sempre le stesse cose. (E provare, valutare, guardare, fare attenzione).


La vita è troppo complessa per noi. Per essere compresa.
Ma possiamo tentare di darne una nostra interpretazione.
Che è quello che facciamo tutti i giorni, in ogni istante, in ogni frazione di secondo.


Con precisione, accuratezza e una fatica che sembra di scalare una montagna o stare sull' A1 a Ferragosto.
Per dire, ricordarsi i generi di prima necessità, ecco.


* Eccezione fatta per Silvio. Su di lui, vale tutto.