Lapis and Notes



Lapis and Notes


Post Scriptum:

Welcome.
(To the Jungle).

"Gli svedesi hanno capito quello che la Scavolini ancora no. Ovvero. Che la gente comune ha 40 mt quadri per farci stare un letto, una cucina e un water. E ha sempre sognato la penisola. Poi si è ridimensionata, nel momento in cui ha realizzato un fatto.
Che i sogni si pagano al metro quadro".







venerdì 19 novembre 2010

Alla voce Bozzetto, Bruno.

1987. Giù di lì. O 1988. In quell'anno ricordo la mia piu' grande Paura: entrare in camera di mio fratello per un motivo banale, ma incisivo. I poster degli Iron Maiden.
In quegli anni difficili da sorella minore, le mie memorie infantili spaziano tra estreme fughe da angherie, soprusi, botte, coppini, silenzi comprati (da parte mia) e traditi (da parte sua - di mio fratello).
Egli poteva esercitare un potere assoluto e incontrastato nei miei confronti, vuoi per i suoi 190 cm in altezza, vuoi per i 13 anni che distanziano le nostre rispettive nascite (1968-1981).
A onor del vero, c'è un però. Lo capii solo tempo dopo, molto tempo dopo, quando sopraggiunse l' Età della Ragione. O presunta tale.
Oltre all'imposto regime di dittatura (e all'attuale risentimento per avermi cestinato tutta la raccolta dei Fivelandia 1,2,3,4,5,6,7,8) mio fratello fece anche qualcosa di buono, per me e per la mia crescita. C'è da riconoscerlo. E questo "Qualcosa di Buono" è riassumibile in punti. Quattro, per la precisione.
Punto Numero 1 - Mio fratello decretò "Innuendo" come una delle migliori canzoni dell'anno. Del secolo. Anzi, di tutti i tempi. Ora e Sempre. Archetipo prototipo della definizione perfetta e assoluta di "canzone meravigliosa". Insomma, qualcosa di eccezionale.
E quell' Innunedo mi accompagnò fedele nelle giornate di ozio e compiti, di corse, di maturità da preparare e di saggi di ginnastica ritmica da eseguire, senza farsi cadere il cerchio in testa, possibilmente. Tra lo stupore generale (no, non per l'esibizione. Solo per la colonna sonora: fui l'unica ad avere il buon gusto di evitare la Pausini o il Battito Animale di Raf. Fu quello il motivo di tanto furore, probabilmente, ma, come al solito, lo capii solo dopo. Beata innocenza).
Mi accompagnò, in seguito, oltre a Innuendo, tutta la discografia di quei quattro genii. Con testi, aneddoti e vinili (con quelle copertine superlative, poi!).
Punto numero 2 - Mio fratello decretò "Mai dire Banzai" come IL programma televisivo dell'anno. Premio-idiozia assoluto a un pullmann di Giapponesi alle prese con rocce di gommapiuma (o non era gommapiuma?) porte scorrevoli e ponti tibetani scivolosi,  in una specie di giochi senza frontiere masochistico e al limite dell'impossibile. Botte da orbi  sottotitolate e commentate dalla Gialappa's.
Gialappa's band, presenti anche all'appuntamento con radiocronaca dei vari Mondiali, con Mai dire Goal e tutte le trasmissioni del palinsesto serale di Italia 1. (Ad oggi, che Mai dire Banzai non viene piu' trasmesso, e la Gialappa's ha perso un po' del suo originario vigore, la mia scelta ricade su Jackass. Mtv. Il livello di idiozia è simile, ma a Jackass si fanno male davvero, secondo me. E poi, insomma, ecco....c'è una cosa da dire...sono rapita dal fascino subdolo e selvaggio di Mr. Knoxville, ma, esendo egli sposato con prole, non diteglielo. Ho una moralità da preservare.)
Punto numero 3 -  Decretò  Stefano BenniDaniel Pennac  come scrittori assolutamente da inserire nella lista "Da Leggere" . Per quanto riguarda Benni, attenzione riservata in particolare ai libri La Compagnia dei Celestini, Bar Sport , L’ultima lacrima e, molto più recente, La Grammatica di Dio (2007); per quanto riguarda Pennac, La Prosivendola e La fata Carabina. 
Punto numero 4 - Decretò, inoltre, il podio dei premi Oscar come migliori film di quegli anni '80: al terzo posto, “La mia Africa”, al secondo posto “Labyrinth” (vedi post precedente) e al primo , strameritato,  “Allegro, non troppo”, di Bruno Bozzetto. Se non lo avete mai visto, dovete imprescindibilmente vederlo. Dovete!
Allegro non troppo è un film del 1976 a tecnica mista (metà dal vero, metà d'animazione) prodotto e diretto da Bozzetto. L'idea del film nasce da un ascolto casuale del Bolero di Ravel, che diede a Bozzetto l'immagine di una crescita continua e incontrollata. Bozzetto desiderava dare una risposta con una diversa mentalità, sensibilità e gusto all'illustre precedente, costituito da Fantasia della Disney. Questo film doveva costituire un superamento ironico del modello, qualcosa di più e di diverso,a partire dai contenuti: ecologia, consumismo, sessualità, politica.
Allegro non troppo si distingue nettamente dall'opera americana perché la musica serve da sfondo per le storie che vengono narrate nei singoli episodi. Come racconta lo stesso autore «Ho visto dodici volte Fantasia. Disney ha dato una illustrazione essenzialmente grafica della musica, mentre io ho cercato di raccontare delle storie. (...) È molto più difficile realizzare una storia seguendo la musica che non abbandonarsi alla fantasia grafica.»
Gli episodi animati sono composti da musiche classiche, nello specifico Debussy (Preludio al pomeriggio di un fauno), Dvoràk (Danza Slava n° 7), Ravel (Bolero), Sibelius (Valzer triste), Vivaldi (Concerto in do maggiore), Stravonskij (L’uccello di fuoco). Ognuno di questi animazioni è in stretta relazione con la musica che lo accompagna – un capolavoro, in particolare, appunto, l’episodio del Bolero di Ravel.
Ecco, erano quattro, i Comandamenti in vigore a casa Bigi, in quel lontano 1987. O giu' di lì. Solo quattro, ma di tutto rispetto. Credetemi. Anzi, credetegli.





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