Lapis and Notes
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Post Scriptum:
Welcome.
(To the Jungle).
"Gli svedesi hanno capito quello che la Scavolini ancora no. Ovvero. Che la gente comune ha 40 mt quadri per farci stare un letto, una cucina e un water. E ha sempre sognato la penisola. Poi si è ridimensionata, nel momento in cui ha realizzato un fatto.
Che i sogni si pagano al metro quadro".
mercoledì 27 marzo 2013
A voler essere Rompicoglioni.
Tarantino, nel suo ultimo film "Django", avrebbe potuto - con tutta tranquillità - risparmiarsi gli ultimi dieci minuti (il quale film sarebbe comunque stato annoverato tra i film "belli", quotati dalla critica e non di certo tra quelli sbrigativi o tirati via).
In questi dieci minuti finali, Django, uscendo dalla casa in fiamme, nell'ordine, compie alcune azioni così elencabili: - indossa un paio di occhialetti rotondi alla Snoop Doggy Dog - sorride spavaldo - fa' un po' il grosso (evabbè, come dargli torto, con quella mira assurda che si ritrova) - si fa ammirare da una Brumilda fresca fresca di salvataggio che applaude e sorride con gli occhi lucidi, come se fosse ad un concerto dei Backstreet Boys - e infine, esegue una specie di marcetta, una specie di passettino di danza.
Insomma, uno sfigatissimo balletto con il suo cavallo.
Django, eri già stato abbastanza figo, veloce e preciso, un perfetto cacciatore di taglie, arguto, muscoloso e sensibile, alla fine.
Per dire. Avremmo fatto anche senza vederti eseguire il balletto a cavallo.
Ecco.
Quei dieci minuti finali hanno rovinato un pochino il film.
A mio personalissimo avviso.
Ma tant'è. Tu sei Quentin.
Quindi Amen.
(I finali giusti li hai sempre decisi tu).
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E se fosse proprio quello il trucco?
RispondiEliminaSe dopo che il signor Q.T ci avesse dimostrato che sa fare il suo mestiere per 2 ore e 35 di pellicola, tenendoti lì incollata per la trama, tanto da farti dire più di una volta "io voglio capire", avesse dedicato gli ultimi 10 minuti a lasciare libero sfogo alla sua vena trash e inutilmente esagerata? Allora avrebbe ragione lui.
Con il tempo i ricordi dei personaggi, delle musiche, dei dialoghi arguti e di una trama ben costruita, si affievoliranno, ma ora ti rimarrà sempre impressa quella scena finale e il suo essere fuori luogo. L'esplosione (fuori luogo), il paso doble del cavallo (fuori luogo) e soprattutto la strage che ha comportato l'uscita del protagonista da quel mondo sempre sulla soglia della legalità a cui era stato iniziato dal suo teutonico protettore (fuori luogo).
E' la stessa sensazione che ho avuto io la prima volta che ho visto A.I. - intelligenza artificiale. Film splendido, film pesantissimo, film a cui hanno (a mio avviso) concesso una mezz'ora completamente fuori luogo che avrei preferito non ci fosse stata. Eppure è stata talmente fuori posto che me la ricordo più di tutto il resto del film e così funzionerà per te e Django.
A me, invece, rimarrà impressa a fuoco la gloriosa frase: "scusate, non ho saputo trattenermi", il pensiero detto ad alta voce che accompagna tutti i gesti più spontanei e naturali che si compiono nella vita.