Lapis and Notes



Lapis and Notes


Post Scriptum:

Welcome.
(To the Jungle).

"Gli svedesi hanno capito quello che la Scavolini ancora no. Ovvero. Che la gente comune ha 40 mt quadri per farci stare un letto, una cucina e un water. E ha sempre sognato la penisola. Poi si è ridimensionata, nel momento in cui ha realizzato un fatto.
Che i sogni si pagano al metro quadro".







venerdì 11 luglio 2014

Omissis. Condizionali. Friday's Thoughts.


La play station e i social network hanno eliminato i giochi pericolosi.

Arrampicarsi sugli alberi, pattinare sull'asfalto, girare in due in bicicletta con quello dietro in piedi sul portapacchi, il calcetto nel campo piccolo, le discese dai garage con il bob quando nevica, affogarsi vicendevolmente in acqua e tutte quelle prove per le matricole nelle scuole superiori.

Oggi l'energia fisica viene sublimata in altri modi. Più sterili, più solitari.
A questa generazione di bambini è stata vietata l'esperienza del pericolo, sono stati privati della paura.
E con la paura si cresce.


 
A cosa rinuncio (dovrei rinunciare) per essere felice:

All'ultima parola, alla cautela, al dire - tengo il fare - , a cercare la conversazione ad ogni costo, a lamentarmi di quello che non ho - di quello che non sono, alle parole inutili che servono per una sterile rivalsa verso qualcuno che mi da fastidio o che non mi accetta per come sono.
A voler essere compresa ad ogni costo, alla paura dei cambiamenti.



Quando mi sdraio per terra, sul pavimento, in spiaggia, in tenda, sul tappeto, quando cioè la schiena viene proprio a contatto con il terreno, ecco, è come se il tempo di fermasse.  La mente si chiarisce. Penso meno, le sofferenze si alleviano.
Dovrei ricordarmi di farlo una volta al giorno.



Dovrei innamorarmi delle persone per come realmente sono e non per l'idea che ho di loro.
Le idee sono soggette al momento, allo stato d'animo, sono falsate da quei pochi elementi che mi colpiscono, ma che non fanno il tutto.
Un'idea è tanto attendibile quanto più riesce a considerare tutto lo scibile di elementi in gioco, variabili, contesto, mettersi nei panni di, empatia, conoscenza dei fatti, consapevolezza delle debolezze proprie e altri.
Prima di avere un'idea dovrei conoscere il maggior numero di elementi possibili.
Mai il contrario.


Se una persona non gioca, non sta al tuo scherzo - che comunque è uno scherzo di prontezza, ironia, gioco delle parti, insegui-fuggi-insegui-fuggi - allora è un problema suo.
Dovrei ricordarmi una cosa prioritaria: quando è il momento di lasciar perdere.


La bellezza svanisce, la perfezione del momento presente fallisce inesorabilmente nell'esatto momento in cui rendo qualcuno responsabile della mia felicità.
Per essere quella che sono ora non posso recriminare le mie scelte passate, soprattutto quelle che si sono rivelate sbagliate, le cose fatte male, le esperienze vissute, le debolezze mostrate, le vicissitudini disastrose, gli errori clamorosi, le sconfitte, le bassezze, le difficoltà, i cambiamenti che la vita ha deciso per me.
Sono queste falle, proprio queste, che mi hanno formato. E mi hanno permesso di conquistare piccole consapevolezze terrene.
Siamo il risultato di otturazioni saltate, sogni perduti, nostalgie struggenti, abbandoni, rifiuti, aspettative deluse, traguardi mancati, profumi d'infanzia, d'estate, di tigli e bomboloni appena sfornati.


Qualcuno che ai miei occhi è stato estremamente bello di spirito viene inesorabilmente annoverato tra le persone che hanno il tacito quanto inconsapevole compito di farmi da guida, nel complicato intreccio della vita che accade.


E per concludere in  leggerezza.

Dio disse ad Eva, quando mangiò la mela, "partirirai con dolore".
Omise una frase.

"...E avrai la cellulite per tutta la vita".







Morale: "dobbiamo essere buoni"














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